REDAZIONE VIAREGGIO

La rivolta anti-Vannacci, ammutinamento leghista nella ‘sua’ Viareggio

Il direttivo si dimette in blocco a partire dalla segretaria Maria Pacchini. “Linea politica nostalgica”

Roberto Vannacci (foto Ansa)

Roberto Vannacci (foto Ansa)

Viareggio, 11 settembre 2025 – In qualunque direzione si guardi, la politica vive i suoi tormenti. E ad agitarli nella Lega è l’ex generale, e vicesegretario del partito, Roberto Vannacci. E così, a un mese dalle regionali, succede che sulla strada verso Firenze il Carroccio perda pezzi. Dopo il passo indietro del consigliere regionale uscente Massimiliano Baldini, che in contestazione con la vannaccizzazione della Lega ha rifiutato di ricandidarsi, arrivano anche le dimissioni in blocco del direttivo viareggino. Che fa sapere di aver “appreso informalmente” che oggi, proprio a Viareggio, in piazza Campioni, si terrà la presentazione della lista per le elezioni regionali nel collegio di Lucca.

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La segretaria della Lega Maria Pacchini si è dimessa con tutto il direttivo viareggino

“Nessun membro del consiglio della nostra sezione, a cominciare dalla sottoscritta – afferma l’ormai ex segretaria Maria Pacchini – è stato coinvolto in questa decisione e tanto meno direttamente invitato ad esserne presente”.

Per Pacchini “si tratta di un palese atto di sfiducia”. Ne prende atto, e “senza difficoltà, in quanto – prosegue – da tempo abbiamo compreso che la linea politica della Lega in Toscana è stata completamente stravolta e che il responsabile della campagna elettorale per le elezioni regionali, l’onorevole Roberto Vannacci, non ha solo determinato le liste elettorali, premiando i suoi fedelissimi, ma ha ormai preso il completo potere nel partito, disponendo in lungo ed in largo mediante ordini “militari”, e confinando gli organi regionali e provinciali legittimamente in carica in un simulacro di quel ruolo che gli fu affidato dal congresso regionale di due anni fa”.

Pur rimanendo iscritti alla Lega, i membri del direttivo viareggino prendendo dunque le distanze dalla nuova linea politica di Vannacci “palesemente nostalgica e non conforme alla storia del nostro movimento. Che – conclude Pacchini – ho rappresentato in lunghi anni di militanza, da Bossi a Salvini, passando nelle sue varie evoluzioni, ma sempre in condivisione con le realtà territoriali e nel rispetto della storicità oltre che della competenza dei suoi componenti”.