MARTINA DEL CHICCA
Cultura e spettacoli

Carnevale di denuncia, la gallina cova bombe. I potenti al ‘Gran Casino’ giocano col nostro futuro

La presidente dell’Ue Von der Leyen e le politiche del re-arm bersaglio della satira. In questo tempo di guerra le riflessioni dei carristi rimettono al centro l’umanità. E rispetto alle brutalità del mondo il lupo delle fiabe non fa così paura

Presenze record al Carnevale di Viareggio 2025 (foto di repertorio Umicini)

Presenze record al Carnevale di Viareggio 2025 (foto di repertorio Umicini)

Viareggio, 11 agosto 2025 – La terra trema sotto ai nostri piedi: e non si possono ignorare i sussulti che partono dagli epicentri dei conflitti e che scuotono tutto il mondo. Non può farlo nemmeno il Carnevale: perché la cartapesta da sempre, a Viareggio, si impasta col tempo in cui vive. Ne assorbe il colore e l’umore. E come un prisma, attraverso la lente dei suoi artisti, scompone un presente già a pezzi. Lo racconta con le ombre scure delle sue crisi – morali, politiche, culturali, sociali e ambientali –; e con le paure che lo attraversano. Ne denuncia i paradossi, come lo è una pace armata, ma cercando un seme da piantare nell’abisso da cui possa nascere una nuova possibilità. Perché, come sempre, con la sua parata di carri disarmati il Carnevale cerca comunque una speranza. In un abbraccio, che fiorisce dalle spine; nelle fiabe, dove il lupo fa meno paura di quel potere che gioca d’azzardo col futuro; nella letteratura, che offre spunti per resistere e non arrendersi alle ingiustizie, nell’innocenza della fanciulezza, ultimo avamposto dell’umanità che qualcuno non si vergogna ad affamare.

Nel campo dei miracoli

di Jacopo Allegrucci

Nel campo dei miracoli brillano sogni d’oro, vendutiƟ dal Gatto e la Volpe, tra promesse facili e illusioni lucenti: fama, successo, felicità. Tutto subito, tutto gratis. Ma dietro ogni moneta che cade si nasconde una trappola sottile: nessuno diventa qualcuno per caso, nessun futuro nasce dal niente. Il vero miracolo è chi lotta, chi studia, cade e si rialza, chi sceglie la via più lunga perché sa che vale davvero. “Nel bazar delle scorciatoie – è l’invito del costruttore – scegli di essere vero”.

La gallina dalle uova d’oro

di Alessandro Avanzini

La finanza ordina, la politica obbedisce: armi a debito. Con il re-arm, la presidente dell’Unione europea Ursula von der Leyen lancia la militarizzazione dell’economia. Dal sogno di pace e sostenibilità del Green Deal si passa al grido “armatevi e parƟte”. Ma a pagare – osserva il costruttore – è sempre il popolo bue. La gigantesca gallina robotica al centro della scena cela la caricatura grottesca della presidente. Le sue uova non generano vita, ma strumenti di morte, come bombe e proiettili. E la pace, rinchiusa in gabbia, guarda impotente il mondo che cambia.

In bocca al lupo

di Luca Bertozzi

Lungo il sentiero della vita potremmo incontrare pericoli, rischi e difficoltà. Inevitabilmente Cappuccetto Rosso si troverà faccia a faccia col Lupo, ma non per questo la favola dovrà concludersi allo stesso modo. Il messaggio dell’autore è di affrontare con coraggio il proprio cammino, guardare sempre avantiƟ con positività e ottimismo, anche quando ci si trova davanti ai grandi ostacoli della vita, qui rappresentaƟ dal famelico lupo, per cambiare in meglio quello che ci capita, a partire dalle proprie piccole azioni.

I samurai del potere

di Luigi Bonettiƫ

Nel grande gioco degli equilibri mondiali Trump, Putin e Xi Jinping sono i tre samurai del potere intenti a giocare la propria partita. Putin, silenzioso e calcolatore punta alla restaurazione imperiale della Grande Russia. Xi Jinping composto e disciplinato è icona del potere centralizzato e guida il suo esercito verso la supremazia economica della Cina. Trump è il teatrale e imprevedibile padrone del Caos. Il grande drago che emerge dalla pagoda giapponese è il simbolo dell’antico potere che i tre samurai cercano di dominare o riscrivere.

The Last Hop(e)

Il cambiamento climatico è una bufala

di Massimo e Alessandro Breschi

Gli incantevoli stagni di ninfee dipinƟ da Monet, simboli della bellezza incontaminata della natura, ci offrono una potente metafora della fragilità della Terra. L’immagine di un vulnerabile microcosmo, come uno stagno deturpato dall’inquinamento, riflette le ben più vaste e devastantiƟ conseguenze globali della crisi ambientale. Il disastro ecologico, che rischia di compromettere le meraviglie della natura, non può più essere nascosto soƩo il fango. Ma forse questo cambiamento climaƟco è solo una bufala? - come sosƟene Trump - si domandano gli autori.

Nemmeno con un fiore

di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini

Se solo si riuscisse a capire che amare non è possedere riusciremmo a trasformare ogni spina in un fiore. È questo il messaggio chiaro e diretto che gli autori trasmettono attraverso la loro allegoria. E un carro che promette potenti cambi di scena.

Gran Casino. Rien ne va plus

di Lebigre e Roger

Tra rovine fumantiƟ e diriƫ dimenticaƟ, fra echi di noƟzie e propaganda, alcune figure umane si

affacciano sul nulla, voltate di spalle. Poi la scena si apre ed appare la rouleƩe che fa girare il mondo, ormai ridotto a un gran Casino. Seduto su un trono di macerie è il Diavolo in persona a far da croupier. Si gioca alla guerra, si scommette sul caos, si incassa sul disastro. I potentiƟ si sfidano al tavolo del destino, mentre l’umanità è solo una fiche.

999

di Carlo e Lorenzo Lombardi

Secondo una leggenda giapponese, chi piega mille gru di carta può vedere realizzato un desiderio. Sadako Sasaki, vittima delle radiazioni della bomba di Hiroshima, iniziò a piegarle per guarire, ma si fermò a 999. Oggi potrebbe essere a Gaza, a Mariupol, in Sudan. È il volto di ogni bambino che cresce tra sirene e rifugi, che impara troppo presto il linguaggio della guerra. Alle sue spalle incombe Godzilla, simbolo di distruzione. La pace resta incompiuta finché la guerra conƟnuerà a farci ombra.

Io vivo in questo momento

di Roberto Vannucci

La società in cui viviamo ci induce a credere di vivere pienamente il presente. Ma è una sensazione illusoria. Riconsideriamo il passato e, per fuggire dal presente, indirizziamo le nostre energie al futuro. Dovremmo invece vivere qui e adesso. Tutto ciò che fa parte della nostra vita va vissuto con intensità e gratitudine. Dobbiamo essere consapevoli che il passato è già vissuto, perciò immodificabile, ed il futuro sarà una conseguenza del nostro presente.