Si era fatto sistemare lo yacht da un’azienda del comparto nautico viareggino per poi prendere il largo da Livorno alla volta di Saint-Tropez, lasciando un conto da pagare di un milione e 200mila euro. Protagonista un armatore tedesco, proprietario dello yacht Oceanbird: un 53 metri quasi nuovo, cui l’armatore ha voluto dare un ultimo ritocco prima delle vacanze estive. Ma senza saldare le fatture dei lavori all’azienda, che si occupa prevalentemente di refit. Oltretutto, prendendo il mare con un’imbarcazione che fin da subito ha dato segno di avere qualche problema di tenuta.
E così, mercoledì mattina, l’imbarcazione è stata raggiunta da un provvedimento d’urgenza di sequestro emesso dal tribunale di Napoli. Lo yacht, infatti, dopo la capatina a Saint-Tropez - dove era stato sottoposto a nuovi lavori -, aveva fatto rotta verso Capri ed era ancorato a due miglia dalla costa. I militari, con molta solerzia, sono andati a rintracciare il comandante direttamente sull’isola per notificargli gli atti. A quel punto, è stato possibile intavolare una discussione tra l’armatore e l’azienda, che ha potuto chiedere il saldo del debito.
L’accordo tra l’armatore tedesco e la ditta viareggina che aveva eseguito i lavori, a quel punto, è stato trovato in neanche 48 ore, e ieri mattina l’armatore tedesco ha potuto riprendere le sue vacanze sullo yacht dissequestrato. Non prima, però, di aver saldato le spettanze per il refit del suo Oceanbird di 53 metri.
RedViar