
Una delle vignette in vetrina a Camaiore (foto Umicini)
Camaiore, 21 ottobre 2018 - Lo struscio alla Festa Pic (la fiera dedicata al peperoncino) ‘struscia’ di più e ride sfacciato con le decine di vignette erotiche esposte: luci, ombre, sorrisi ma anche riprovazione per Jacovitti. Proibito nelle vetrine al peperoncino del centro storico della cattolicissima Camaiore. «Io non le conoscevo bene...»: parafrasando il titolo di un bel film con Stefania Sandrelli, si leva rosso e stizzito lo stato d’animo di molti, tra quella dozzina di commercianti, che le hanno richieste all’ufficio comunale e piazzate in bella mostra insieme agli articoli in vendita. Suona come alibi innocente o pentimento operoso?
Alcuni negozianti hanno rifiutate i disegni farciti di organi genitali, anche se nello stile Cocco Bill. Troppo hard però per il passeggio delle famiglie in un luogo di processioni religiose diffuse durante l’anno (e ieri ha sfilato anche la band dei finti frati). Così, accanto a CR7 in slip rigorosamente Yamamay, trionfa il quadretto di simpatiche Poppee nude tra cavalieri erranti come Dio li ha fatti: il tutto caricaturato nel Kamasutra del vignettista conosciuto anche per i diari scolastici anni ‘70. «Non le avevamo viste bene – afferma Silvia Bartoletti, commessa della boutique di intimo del centro – altrimenti mica le avremmo esposte... Ma non abbiamo deciso noi, appunto...». Il titolare infatti è Marco Daddio, ex candidato sindaco e molto easy nel senso proprio di anti bigotto.
Alessandro Tabarrani dell’omonima gioielleria invece sorride: «Ma come? La festa è Pic, quali storie e immagini migliori? Ci siamo adeguati al tema, non ci vedo niente di strano». Lui ne ha addirittura tre, una per vetrina in mezzo ai gioielli. Dire che le vignette sono ammiccanti è poco: esplicite, tra organi sessuali trasformati in alberi e amplessi trafugati, tanto che alcune mamme trascinano via i figlioletti tirandoli per il braccino. Le vignette sono quasi arte, ma il problema sono i bambini colti all’improvviso. «Macché, nessuno scandalo – sdrammatizza l’orefice Sandra Stefani dell’omonima oreficeria. Sono vignette artistiche, divertenti. Col peperoncino ci stanno proprio bene».
Ma se i gioiellieri appaiono moderni ed elastici, per le strade volano battute sagacie a volte pecorecce. E del resto anche il manifesto del Comune che pubblicizza la festa, da anni rappresenta un’immagine provocatoria dove una donna invita il maschio a seguirla a Camaiore perché c’è il «Pic». Quasi una promessa di notti piccanti. Silvia Di Maria, artista di oggetti realizzati a mano, chiude corto: «Abbasso i moralisti. Le donne col cervello sono di una piccantezza e femminilità estreme».
In fin dei conti la questione aperta da Forza Italia è semplice: può una vignetta d’arte erotica uscire dalle mura di una mostra e finire in mezzo alle vetrine sotto gli occhi di tutti? Vignette fugaci come una passione accesa dall’habanero: saranno esposte solo fino a stasera.
Isabella Piaceri