Diffonde video pedo-pornografici in una chat di alunni: ragazzino delle medie nei guai

Le famiglie hanno subito allertato i carabinieri. Tra le immagini c’erano anche molte armi. Perquisita l’abitazione dei genitori

I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione in cui vive lo studente

I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione in cui vive lo studente

Pietrasanta (Lucca), 29 marzo 2024 – Quando gli studenti hanno aperto il video non credevano ai loro occhi. Di fronte a loro hanno cominciato a scorrere immagini eloquenti e raccapriccianti che rimandano al disgustoso mondo della pedopornografia. Foto non girate con il telefono, bensì prese da internet. Ma la sostanza non cambia: lo sconcerto per i filmati messi nella chat da un loro coetaneo è stato enorme, e così pure quello dei loro genitori, che hanno subito interrotto la catena impedendo una diffusione senza controllo di quei contenuti. Non solo video indescrivibili a parole, ma anche pieni di armi, stavolta non prese da internet ma tra le proprie mura domestiche. Un doppio shock che ha visto le famiglie coinvolte mobilitarsi facendo rete, con un’immediata segnalazione ai carabinieri. Sulle conseguenze, vista anche la minore età del ragazzino – che ha 13 anni – il riserbo è massimo. L’unica indiscrezione è che i militari dell’Arma hanno sicuramente effettuato un sopralluogo nell’abitazione in cui vive lo studente, che frequenta le scuole medie, con l’indagine chiusa in un arco di tempo tutto sommato breve.

L’inquietante episodio, figlio di un contesto familiare definito "molto delicato e complesso", alla fine ha coinvolto entrambi gli istituti comprensivi della città. Il ragazzino che ha diffuso foto e video è iscritto infatti nelle scuole medie di uno dei due istituti, ma trovandosi anche nella chat degli studenti dell’altro comprensivo è in quel contesto che una mattina ha deciso di inviare video e foto al posto dei classici messaggi del buongiorno o legati comunque all’attività didattica. I suoi coetanei sulle prime hanno pensato si trattasse di materiale scolastico oppure, come a volte accade, di filmati girati in altre scuole della zona. Sono rimasti invece ammutoliti quando il video ha mostrato atti sessuali che coinvolgevano dei minorenni. Pochi ma interminabili minuti su qualcosa che nessuno di loro aveva mai visto. Non è dato sapere quale sia stata la fonte, ma in questi casi in genere si attinge dal cosiddetto "dark web", termine che racchiude quel regno di internet preda di tutto ciò che illegale e spesso criminale. Non si sa se il video sia stato salvato dallo stesso 13enne o da altre persone che magari gliel’hanno inoltrato attraverso altri canali. Le indagini dei carabinieri hanno subito sondato questo terreno, ma come detto non è stato possibile saperne di più.

Diverso invece l’aspetto legato agli altri video, non raccapriccianti ma di certo inquietanti vista l’età del ragazzino, legati a una serie di armi sfoggiate dal minorenne con orgoglio. Si sa soltanto che i carabinieri si sono recati nella sua abitazione all’alba, trovando le armi e chiedendo spiegazioni ai genitori. "Tutto risolto, è stato un episodio isolato", assicura un gruppo di genitori dopo aver appreso dell’episodio e degli sviluppi successivi. Mantenendo alta l’asticella di un fenomeno, come quello dell’uso dei telefoni e dei social, di cui si è parlato pochi giorni fa al teatro “Galeotti“ durante l’incontro promosso dai carabinieri, che hanno coinvolto oltre 300 studenti del “Don Lazzeri-Stagi“ per metterli in guardia dal fenomeno sempre più diffuso del bullismo e del cyberbullismo.