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"Vengo anch’io?". "No, tu no" Simoni non andrà in maggioranza

"Vengo anch’io?". "No, tu no" Simoni non andrà in maggioranza

"Vengo anch’io?". "No, tu no". Cantava così Enzo Jannacci nel 1968. E ha cantato così anche il centrodestra alla richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Simoni di sedersi in consiglio comunale tra gli scranni della maggioranza in quanto uomo di destra. A quasi un mese dalla richiesta, avanzata durante la seduta di insediamento, è arrivato il rifiuto al termine della riunione che si è tenuta lunedì in sala giunta alla presenza del sindaco Alberto Giovannetti, della presidente del consiglio comunale Paola Brizzolari, consiglieri e assessori. Un rifiuto secco, all’unanimità, ma sulle motivazioni non c’è piena convergenza.

Il sindaco parla di “problema tecnico“, spiegando che Simoni dovrebbe uscire da FdI e aderire a uno dei gruppi di maggioranza. Sottolineando di non serbare "alcun rancore" verso Simoni. Più caustico invece il pensiero di altri esponenti di maggioranza, alcuni dei quali si erano detti disposti ad andare all’opposizione se fosse stata accettata la richiesta di Simoni. Il tentativo di quest’ultimo di ricucire lo strappo dopo 5 anni di divergenze e una campagna elettorale aspra, con il centrodestra diviso, in sostanza viene considerato "poco credibile". Soprattutto agli occhi dei cittadini e di un elettorato che potrebbe interpretarlo come un “teatrino“ dove, come si suol dire, chi esce dalla porta rientra poi dalla finestra. Un messaggio anche di rispetto per chi ha deciso, alle urne, chi siano gli esponenti di maggiorana e chi di opposizione. "Al ballottaggio – commenta Simoni – Giovannetti mi chiamò per dirmi dove mi sarei seduto: gli dissi ’con la maggioranza’. Vuol dire che ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Non mi meraviglio più di niente".

d.m.