
Vendevano alcol a minorenni. Titolare di un locale e un suo dipendente nei guai
Con le facce sbarbate e qualche brufoletto, ancora in età da pediatra o poco più. Eppure quando entravano all’interno dell’attività – nel centro di Viareggio – nessuno chiedeva una documento d’identità nel momento in cui questi ragazzini (minorenni) tiravano fuori il portafoglio per pagare qualche bottiglia di birra o di alcolico.
C’era la fila lì di fronte nei giorni del Carnevale. Interi gruppi di giovanissimi che – con le loro chiacchiare, le risate, qualche esuberanza eccessiva – non sono passati inosservati. Al punto che qualcuno ha deciso di segnalare la situazione alle forze dell’ordine. E, a seguito delle testimonianze raccolte, il commissariato ha organizzato un’attività investigativa mirata sull’esercizio commerciale, culminata il 24 febbraio scorso. Proprio nel giorno dell’ultimo corso mascherato.
Nell’occasione i poliziotti hanno accertato che i gruppi di ragazzi minorenni si ritrovavano, prima e durante i corsi mascherati, nei pressi dell’esercizio commerciale, poiché gli era permesso acquistare alcolici e superalcolici senza alcuna verifica. Con la stessa facilità con cui si può vendere un succo di frutta.
Gli agenti hanno dunque proceduto all’identificazione del responsabile del punto vendita, un 35enne, e del dipendente, 31 anni, che sono stati indagati in stato di libertà per la somministrazione di alcolici ai minori. Le verifiche e la constatazione dei fatti è stata inoltrata dal Comune agli uffici competenti del Comune di Viareggio che a loro volta hanno ordinato la chiusura dell’attività in questione.
Red.Viar.