Vallecchia non è a misura di pedone. La frazione reclama interventi: "Ci sono troppi rischi e pericoli"

Il caso limite è la provinciale. Un’anziana perse la vita mentre andava al cimitero. "Le strisce vanno illuminate"

Vallecchia non è a misura di pedone. La frazione reclama interventi: "Ci sono troppi rischi e pericoli"
Vallecchia non è a misura di pedone. La frazione reclama interventi: "Ci sono troppi rischi e pericoli"

"Mia nonna fu travolta da un furgoncino mentre andava al cimitero: morì dopo alcuni giorni di coma, ma la situazione è sempre la solita e nessuno si è mai prodigato per migliorarla". Ilaria ha lo sguardo fisso sul rettilineo della provinciale Vallecchia che dopo la curva all’altezza di piazza del Monumento – davanti alla pieve di Santo Stefano – prosegue in direzione monti. La lunga arteria, che nonostante la toponomastica è da tempo passata al Comune, sul profilo della velocità è stata mitigata dall’arrivo dell’autovelox in prossimità delle Poste – il dispositivo multa chi si dirige a nord e sfora i 60 all’ora – ma di fatto taglia in due la frazione di Vallecchia e costringe mezzi e pedoni ad attraversarla ogni giorno da mare a monti, e viceversa. Il che è un terno a lotto continuo a prescindere da dove si arrivi e dove si voglia andare.

"Chi viene da via Pescarella – racconta Stefano – se deve andare a Pietrasanta deve stare attento ai ’razzi’ che arrivano dalla curva a sinistra. Ma se deve girare verso Seravezza tanti saluti: i pericoli raddoppiano perché anche da Pietrasanta arriva di tutto e i limiti, una volta superato l’occhio dell’autovelox, non vengono quasi mai rispettati". Una beffa se si considera che a livello di parcheggi la frazione non può lamentarsi visti i tanti posti auto compresi tra piazza del Monumento, via Pilli, via Croce Verde e dintorni. Raggiungerli, però, così come uscire dai parcheggi, a volte è un rebus. Peggio ancora per i pedoni, che devono fare i conti con una provinciale che soprattutto la sera rende invisibile chi la attraversa. "Ci vorrebbero gli attraversamenti pedonali con le luci lampeggianti fisse – suggerisce Luca – anche perché la frazione ha tanti punti d’incontro, vedi Il Piccolo bar, La Brocca, Barbarina’s e da Demè, e quindi tanta gente arriva con la macchina ed è costretta ad attraversare la strada". Il nuovo cruccio, per la quarta sorella della contrada Antichi Feudi – le altre sono Solaio, Vitoio e Castello – si chiama via Pescarella. Non solo perché i 30 all’ora li rispettano in pochi, tanto che c’è chi vorrebbe il senso unico, ma anche per i nuovi paletti lato mare messi dal Comune per impedire la sosta selvaggia. Il risultato è che auto e scooter ci picchiano contro e i pedoni, specie se in carrozzina o col passeggino, non possono usare il percorso anche per la presenza dei vasi che lo restringono.

Daniele Masseglia