
"Uno spiacevolissimo episodio". Ma la città e l’Italia non dimenticano
VIAREGGIO
Quindici anni fa... Sì, quindici anni fa, nella notte fra il 29 e il 30 giugno 2009, Viareggio finì sotto i riflettori di tutto il mondo per l’incidente ferroviario che costò la vita a 32 persone, con 25 feriti gravi, un intero quartiere distrutto. La storia di quella tristissima vicenda – etichettata con poco rispetto e sensibilità come “uno spiacevolissimo episodio” nel corso di un’audizione al Senato nel febbraio dell’anno dopo dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti – non è ancora finita perché quindici dopo, il percorso giudiziario deve sempre sfogliare due capitoli: nel gennaio scorso infatti la Corte di Cassazione pur confermando la colpevolezza di tredici imputati, ha rinviato i fascicoli alla Corte di Appello di Firenze, per la riformulazione delle pene "per la concessione delle attenuanti generiche". Quindici anni dopo, due colleghi che hanno lavorato nel nostro giornale – Francesco Bertolucci e Giovanni Lorenzini che in quella maledetta notte seguirono con altri giornalisti la triste e angosciosa cronaca – hanno deciso di dare corpo e sostanza ad una pubblicazione che ripercorra le varie tappe di una vicenda che è nella memoria della città e sarebbe bello che rimanesse con altre iniziative pubbliche. "Il libro vuole essere – spiegano gli autori – il nostro umile contributo alla storia della città e del resto d’Italia: il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 è stato il più grave incidente ferroviario accaduto nel nostro paese, dal dopoguerra ad oggi. Crediamo che sia un atto dovuto nel ricordo di chi non c’è chi, e di chi fino ad oggi, con tenacia, cuore e coraggio. si è battuto per avere ‘giustizia e rispetto".
Il libro – il cui ricavato sarà destinato all’associazione Il Mondo che vorrei – ripercorre le varie fasi della vicenda, focalizzando l’attenzione sulle vicende chiave della tragedia: al tempo stesso, c’è un arricchimento sulla dinamica della sicurezza sulla linea ferroviaria italiana ed europea, con interviste e testimonianze toccanti. Uno spiacevolissimo episodio non diventerà un best seller, non ha questa pretesa. Potrebbe però diventare una pubblicazione che non dovrebbe mancare nelle case di coloro che coltivano il seme della memoria: la storia non le deve conoscere solo chi il 29 giugno 2009 ha perso gli affetti più cari nel disastro ferroviario con 32 morti, 25 feriti gravi e un quartiere distrutto. Non "uno spiacevolissimo episodio".
Marco Principini