ALICE GUGLIANTINI
Cronaca

"Un’emozione difficile da raccontare" Extraliscio stregati dal Burlamacco

Appuntamento in piazza Mazzini alle 15.30 con il concerto Romantic Robot della band romagnola. Mirco Mariani da piccolo veniva in Passeggiata con la zia: "I giganti mi facevano una paura pazzesca".

di Alice Gugliantini

"Facciamo festaIl sole sulla testaDi gesso e cartapestaIl carro passeràTutti invitatiAi corsi mascherati". Ma anche al concerto degli Extraliscio in programma oggi alle 15.30 in piazza Mazzini. Il gruppo romagnolo che ha scritto "La maschera ride", canzone ufficiale del Carnevale 2023 e reinterpretato "Festa di gioventù", storico brano del 1953, fa tappa con "Extraliscio Romantic Robot con (in) visibile orchextra".

È Mirco Mariani, classe 1969, leader della band, a spiegare la collaborazione con il Carnevale.

Come nasce "La maschera ride"?

"La canzone è nata perché ci ha chiamato la presidente Marcucci che ci aveva visti a Sanremo. Questo ha portato a questa canzone e alla riedizione di “Festa di gioventù“. "La maschera ride" non è stata una sfida: nasce dall’incontro dalla musica da ballo romagnola che portiamo avanti come gruppo, una tradizione che si rinnova ogni anno, con l’allegria, un aspetto che di sicuro fa parte del Carnevale".

Da dove avete tratto ispirazione?

"L’idea è stata creare una musica che rispecchia questo mondo. Ci eravamo già cimentati nel genere quando avevamo scritto la canzone per il Giro d’Italia. Ormai ci siamo specializzati nelle sigle, al di là delle battute, ci appartengono di più delle hit per i motivi che abbiamo detto prima".

Quale rapporto con il Carnevale di Viareggio?

"Ci ero venuto da piccolissimo, perché mio zio aveva un bar a Prato. Non mi aspettavo dei giganti così enormi e mi ricordo di essermi davvero spaventato. Quindi mi sono attaccato alla sottana di mia zia. In un certo senso ho avuto la stessa impressione quando sono venuto all’inaugurazione. Ero su una terrazza ma ho avuto proprio l’impressione di toccarli, da quanto erano grandi. Il Carnevale è un’emozione difficile da raccontare, anche a chi me lo chiede dico “andate a vederlo“".

Come è stato reinterpretare "Festa di gioventù"?

"È stato ancor più naturale, visto che Mauro Ferrara ha un impostazione di canto da belcanto. Può ricordare in un certo senso Claudio Villa. La canzone è perfetta per Mauro, credo che se nel 1953 avessero deciso a chi affidarla, l’avrebbero data a lui (ride)".

Cosa vi aspettate dal concerto di oggi?

"Aggiungere festa alla festa. Ci saranno ovviamente le nostre canzoni del Carnevale ma poi anche il resto del nostro repertorio, che si sta orientando sul techno liscio, l’ultima delle nostre idee".

Come nasce la collaborazione con Elisabetta Sgarbi, vostra produttrice?

"Ci siamo conosciuti alla Milanesiana, la manifestazione che dirige, con uno spettacolo di Ermanno Cavazzoni che aveva deciso che o ci saremmo stati anche oppure niente. Da lì ci siamo innamorati, è nata una collaborazione con tante idee nuove. Elisabetta ha avuto il coraggio di portare avanti un progetto fuori moda. Tant’è che anche a Sanremo nel 2021 siamo andati per fortuna o per sbaglio, la nostra era una canzone poco ammiccante. Elisabetta non è una parte di noi, è noi. I musicisti li abbiamo cambiati, ma ieri rimane è quel di più che è difficile da trovare nella musica di oggi".

Progetti futuri?

"Ci sarà sempre Elisabetta, che firma la regia della nostra tournée teatrale, con l’attore Leo Mantovani, che ci ha presentato Biagio Antonacci e partiremo il 1° febbraio da Ferrara. Poi continua il nostro tour, ieri sera eravamo a Genova, ma saremo in altre città italiane".

"Oggi per tutti c’è un solo destinoLa felicità".

Alice Gugliantini