
Una vita per gli altri Addio a Elena Mancini decana dei volontari "Ci ha insegnato tanto"
di Daniele Masseglia
Con il sole o con la pioggia il suo primo pensiero era dedicarsi agli altri, a chi aveva più bisogno. Una scena frequente era vederla in città con un pacco di generi alimentari da portare a qualche famiglia. Tanto che le sue colleghe le rimproveravano di trascurare la propria salute. "Fermati, ogni tanto", le dicevano. Ma Elena Mancini non voleva saperne, nemmeno quando il fisico ha cominciato a chiederle un tributo, purtroppo, sempre più pesante. Dal 2020 le sue condizioni sono gradualmente peggiorate, fino all’epilogo di venerdì notte, quando intorno alle 4, nella sua casa di via Santa Maria, la badante ha chiamato il ’118’ a causa di problemi respiratori. Un’ora più tardi il decesso al pronto soccorso del “Versilia“, lasciando una comunità intera orfana di una colonna portante del volontariato cittadino.
Aveva 75 anni e un bagaglio di esperienze che richiederebbe un giornale intero per raccontarle tutte. Basti pensare a quando Mancini, all’epoca consigliera comunale Dc, diede impulso alla nascita dell’asilo nido Scubidù a Città Giardino. O alle generazioni allevate quando insegnava lettere alle medie “Santini“ di Tonfano e al liceo “Michelangelo“ di Forte dei Marmi. Ancora oggi gli ex alunni, tra cui l’ex sindaco Massimo Mallegni, la salutavano con affetto anche se lei magari tutti quei volti non li ricordava più. E poi tantissimo volontariato. Da consigliera nel magistrato della Misericordia di Pietrasanta alla presidenza della Consulta del volontariato per due mandati, fino alla fondazione nel 2004 dell’associazione “Gestione risorse alimentari non onerose“ (Grano) che ha presieduto finché le forze gliel’hanno consentito. Una missione titanica al servizio degli altri, le battaglie per una sede migliore, l’obbligo di lasciare l’ex mercato coperto (per il Museo Mitoraj) trovando una nuova sistemazione all’ex convento dei Frati, il premio “Tanto di cappello” che ricevette duranta la Festa del volontariato, le targhe dell’amministrazione comunale e un altro chilometro di ricordi e di impronte indelebili lasciate nel corso della sua intensa vita. "Le devo molto come persona e volontaria: superava qualsiasi ostacolo – ricorda la vice presidente del ’Grano’ Roberta Sarti – perché l’importante per lei era raggiungere lo scopo. Senza orari, spesso anche da sola e di sera per portare cibo al prossimo: Elena è stata fondamentale".
La ricordano con affetto anche il presidente della consulta Andrea Galeotti ("una grande donna che ha donato molto del suo tempo al volontariato di Pietrasanta") e l’assessore al volontariato Andrea Cosci: "Ha dato tantissimo agli altri, dobbiamo esserle riconoscenti. Ricordo quando anche con la pioggia consegnava cibo a domicilio. Un onore averla conosciuta". I funerali di Mancini, che lascia alcuni cugini (tanti anni fa perse l’unico fratello), saranno curati dalla Misericordia e si terranno martedì alle 15 in Duomo.