REDAZIONE VIAREGGIO

Una svolta “stellare“ per l’Excelsior

Trattative in corso per la vendita dello storico edificio. Un piano di rilancio nel segno dell’ospitalità di lusso

Quell’edificio monumentale, appassita testimonianza della Viareggio che fu, potrebbe essere venduto a breve. Si mormorano trattative serrate per l’acquisto del Grand hotel Excelsior, chiuso dal 2007 e attualmente di proprietà di una società di imprenditori del tessile di Prato e Pistoia che l’ha comprato nel 2008. Se nei giorni scorsi si mormorava che l’immobile fosse entrato negli appetiti imprenditoriali del magnate russo Oleg Tinkov che tanto ha investito a Forte dei Marmi (già proprietario de La Datcha, La Datcha beach oltre che della villa dei circensi Togni), in realtà l’interlocutore non sarebbe il re della birra moscovita ma un altro importante personaggio che ha già aperto la trattativa. Che potrebbe pertanto portare il rilancio di quel gioiello del passato, rappresentando una scommessa di non poco conto per Viareggio che vedrebbe salire il numero delle strutture ’stellate’: oltre al Plaza e de Russie e al Grand hotel Principe di Piemonte (che si sta involando a diventare 5 stelle tutto l’anno) nel futuro potrebbero esserci in città tre alberghi top class.

La storia dell’Excelsior, capolavoro liberty del 1925 progettato da Alfredo Belluomini e decorato da Galileo Chini, è fatta di fasti, poi la chiusura, faraonici progetti di rilancio, interessamenti da parte di cordate russe, sussurrati contenziosi legali e una situazione sempre più intricata che ha soffocato ogni possibile ripartenza. Il Grand hotel Excelsior è stato gestito dal 1962 al 2007 dalla famiglia Scacciati-De Ricci: erano i tempi in cui arrivavano Gina Lollobrigida, Sofia Loren e Renato Zero. Poi la chiusura con l’asta pubblica per la vendita degli arredi e l’acquisto dell’albergo (di proprietà di Misericordia di Viareggio, Sacro Cuore di Gesù di Viareggio e Cottolengo di Torino) da parte di imprenditori pratesi, con l’idea di ricavarne mini appartamenti vista mare: ipotesi tramontata con il niet dell’amministrazione comunale e il ’peso’ del vincolo monumentale e architettonico che, di fatto, blinda l’Excelsior alla sua vocazione ricettiva. Pochi anni fa il bene è stato oggetto di interessamento da parte di una società russa, un dialogo finito a carte bollate e con l’ennesimo nulla di fatto. Intanto la facciata negli anni ha perso colore, sono caduti calcinacci e sono state piazzate reti e transenne. Nel 2018 la messa in sicurezza delle parti esterne. Per dare un po’ di smalto a quell’imponente immobile che forse– finalmente – tornerà a brillare..

Francesca Navari