
Nel giardino all’italiana compariranno delle sorprese come piazze aperte e salotti segreti
Ha trascorso mesi a camminare su e giù per la Passeggiata, dall’alba al tromonto, alla ricerca della sua essenza. Il Genius Loci, quello spirito che sta nei confini naturali e nelle architetture di un luogo, nella gente e negli artisti che l’hanno abitato e l’abitano, nel mosaico delle relazioni intessute, nelle abitudini sedimentate, nelle stratificazioni della storia. E dopo migliaia di passi, di indagini, di ricerche, di ascolto... "Ho capito che la Passeggiata doveva semplicemente essere riportata alla sua funzione naturale: un quinta per i palazzi più belli, una porta sul mare, uno spazio sospeso dal tempo".
Così l’ingegnere con l’estro da architetto Emanuele Donadel – con un’esperienza ultradecennale maturata nello studio di Renzo Piano – alla fine ha lasciato che fosse la Passeggiata a disegnarsi. Da sola. Assecondando il suo profilo nel nuovo progetto di recupero che porta la sua firma, "E che non intende in alcun modo stravolgere questo spazio, ma riordinarlo – spiega Donadel –. Cercando di potenziare e valorizzare il contesto: i palazzi liberty e razionalisti, gli stabilimenti balneari, i percorsi e i collegamenti esistenti con il resto della città".
Obiettivo centrale del progetto è la riqualificazione del giardino lineare, che ricalcherà gli spazi attuali dove saranno introdotti nuovi elementi di arredo, di verde mediterraneo spezzato dai palmizi esotici, panchine in sospensione o rotonde come coriandoli, di luci a terra come lucciole per indicare un percorso ideale. All’interno di questo giardino all’italiana, contaminato dal vento d’Oriente che ha solleticato Chini come Puccini, compariranno dunque delle soprese, delle stanze o piazzette, tutte diverse tra loro, che si aprono sulle più belle architetture liberty o che si chiudono come a formare dei salotti all’ombra, là dove c’è da nascondere qualcosa di intruso. Come le aree di sosta per motorini che saranno realizzate lungo la strada per non intersecarsi con la pista ciclabile, in un ottica che fonde la sicurezza con l’estetica.
E dunque sul villino “Amor vincit omnia“, ad esempio, si affaccerà una piazzetta tonda, che riprende nei mosaici in palladiana i suoi colori e le trame della sue ceramiche; mentre a ridosso dei due villini Tacchi, con le loro logge ad archi e le formelle blu, caratterizzate da tritoni e barche, l’impianto della piazza sarà squadrato, con i mosaici delle pavimentazione che ritrovano il tema marino caro a Chini. Baricentro del percorso è la piazza del Royal, dove sarà rialzato il piano strada per creare un collegamento ideale con il Grand Hotel, con la “Fontana delle quattro stagioni“ dell’artista Beppe Domenici. Qui il progetto prevede l’inserimento di due ali di panchine in travertino circolari, su un ricamo in palladiana con fughe azzurre per raffigurare l’acqua che sgorga oltre il suo confine.
Proprio la geometria dei mosaici a terra – caratterizzati da figure geometriche ispirate ai quadri di Mucha, fatte con palladiana colorata di travertino, intervallati da cemento architettonico, ciottoli lavati, inserti colorati – sarà il filo conduttore che collega gli spazi della Passeggiata. Riprendendo nelle trame e nei colori due mondi, quello terrestre e quello acquatico, che si ritrovano nell’arte liberty e che naturalmente caratterizzano Viareggio.
Il travertino, che riveste il giardino, verrà ripreso anche per la realizzazione del nuovo marciapiede lato mare, a ridosso dei negozi. Dove sono stati ripensati anche gli ingressi degli stabilimenti balneari, oggi luoghi di passaggio, come spazi di incontro. Infine il corso principale pedonale (e carrabile nei giorni di mercato) sarà infine rivestito con un nuovo manto in asfalto naturale color sabbia in continuità ideale con la spiaggia. "Tutto – conclude l’ingegner Donadel – è stato pensato per esaltare l’anima della città e la sua storia".