
Siamo tornati a guardare ogni pomeriggio, con apprensione, il bollettino dei contagi. Nel pieno dell’estate, rapiti da un libro sotto l’ombrellone, dai tuffi nelle pozze di Candalla o dai ritmi di lavoro accelerati della stagione, avevamo perso quell’abitudine collettiva che durante il locdown, alle 18, ci faceva convergere tutti, o quasi, sul sito del Ministero della Salute per capire l’andamento della pandemia. Che ha trovato nuova forza.
La curva dei contagi, in Toscana, ieri ha registrato un’impennata: un incremento di 161 nuove infezioni da Coronavirus, di cui 102 sono d’importazione: 81 dall’estero, 18 dalla Sardegna e 3 da altre regioni. Di questi casi, uno, è stato registrato in Versilia, a Forte dei Marmi. Non c’entrano nulla le vacanze, le serate in discoteca.
A risultare positivo al Covid è infatti un uomo che vive con la moglie e che non fa vita mondana. Ha accusato dei sintomi ed è stato trasferito all’ospedale di Livorno, dov’è attualmente ricoverato. In tutta la Versilia sono 54 i positivi (29 residenti a Viareggio), 7 ricoverati in ospedale. E sono 1.930 le quarantene (770 solo a Viareggio).
E all’Asl Toscana Nord Ovest (dove ieri complessivamente si sono registrati 29 nuovi contagi) sono in corso in corso ulteriori approfondimenti sugli esiti dei test rapidi svolti nell’ambito dell’iniziativa Movida Si... cura promossa dalla Regione con il sostegno delle associazioni di volontariato del territorio. Su 250 esami eseguiti lo scorso fine settimana a Lido di Camaiore, venti hanno dato risposta positiva. Claudia Barsanti della Misericordia del Lido spiega che l’affluenza, soprattutto di giovani, è stata massiccia. Dal primo esperimento dell’inizio agosto infatti la gente ha risposto in modo più eclatante: il fatto che la ‘movida’ abbia aperto la falla verso uno scenario di contagi più ampi nella fascia di età giovanile ha fatto si che, dai 40 kit effettuati due settimane prima, si sia passati ad oltre il triplo. Nella prima esperienza nessun positivo: invece, nell’ultima prova davanti al pontile di Piazza Matteotti, venti ‘sierologici’ hanno fornito questo temuto risultato. "E’ chiaro - spiega Barsanti - che appena a noi risulta tale esito, rilasciamo all’interessato un documento che ci ha fornito la Regione per imporre di eseguire il tampone. Subito peraltro la persona ed i familiari devono chiudersi in quarantena".
Dunque, oltre a monitorare i bollettini giornalieri, sempre più persone decidono consapevolmente di farsi controllare. Di sottoporsi a test sierologici e tamponi per verificare la propria salute e scongiurare nuovi contagi, un segnale incoraggiante, Di consapevolezza.
Martina Del Chicca
Isabella Piaceri