Una biondina e i fuochi d’artificio E anche Viareggio ebbe il suo Piper

Nell’estate del 1966 aprì sul Lungomare la succursale del locale romano diventato un vero e proprio cult. Con Patty Bravo sul palco e Gianni Boncompagni alla conduzione l’inaugurazione fu subito un successo

di Enrico

Salvadori

È il 1965 quando l’avvocato Alberigo Crocetta con l’aiuto di due soci (il commerciante di auto Giancarlo Bornigia e l’importatore di carni Alessandro Diotallevi) fonda il Piper di Roma. La partenza nella Capitale è di quelle con il botto: in pochi mesi arrivano i più conosciuti complessi di musica beat e cantanti di musica leggera nazionali ed internazionali in voga in quegli anni, con nomi del calibro dei Procol Harum, i Byrds, Rocky Roberts, Nevil Cameron, Herbie Goins & The Soultimers (il cui chitarrista era il virtuoso John McLaughlin), Wess (che divenne famoso cantando in duetto per anni con Dori Ghezzi) e dei giovanissimi Pink Floyd che si esibirono in due serate, il 18 e il 19 aprile 1968.

Uno dei locali simbolo del boom economico avrà una succursale a Viareggio che stupirà anche se avrà vita breve. Il progetto Viareggio matura soprattutto grazie alla separazione dei due soci più forti: il locale di via Tagliamento a Roma rimase a Bornigia mentre a Crocetta spettò l’omonimo Piper 2000 sul lungomare viareggino. È il 15 luglio 1966 quando chiude il Caprice locale simbolo della Versilia ruggente dove gli urlatori dell’epoca avevano fatto faville e apre il Piper 2000. Anche dal nome si fa capire che si guarda al futuro.

L’inaugurazione è da copertina: un gruppo di musicisti e spettatori si raduna in Darsena davanti al galeone e da lì parte un corte che attraversa tutto il lungomare con in testa la banda ufficiale del Carnevale. Il corteo è variopinto e strano (c’è anche un carro trainato dai buoi) e in cielo vengono sparati i fuochi d’artificio di grande effetto. Nel locale si accalcano giovani arrivati un po’ da tutta Italia sono già carichi.

Gianni Boncompagni presenta una biondina accompagnata dal gruppo dei Cyan Three: Patty Pravo. Nicoletta Strambelli sta diventando la regina del Piper di Roma e farà faville anche a Viareggio. Si capisce subito che il Piper 2000 è molto di più di una succursale estiva. È un locale che per un lustro ha dato vita a una eccezionale stagione musicale che vede alternarsi in pedana i più grandi artisti dal tardo-beat al rock, fino al progressive, o come lo chiamavamo all’epoca, il pop. Da Patty Pravo, appunto, a Mal & The Primitives,The Senate, Le Pecore Nere, Four Kents, Patrick Samson Set, i primi Pooh, Spencer Davis Group, fino alla memorabile stagione (estate 1972) che vide un cartellone incredibile. In due mesi (e non li citiamo tutti) arrivano sul lungomare di Viareggio Banco del mutuo soccorso, Adriano Pappalardo e la sua band, New Trolls, Pfm, Rory Gallagher, Brian Auger, Amazing Blondel, Mike Patto, Van der Graaf generator e addirittura i Genesis che il 20 agosto suoneranno due volte in un giorno, alle 18 e dopo cena. Costo del biglietto intorno alle duemila lire ma ne vale la pena. È vero che si trattava di un gruppo allora emergente ma è quasi come se Vasco Rossi cantasse in discoteca.

Nei primi anni Settanta al Piper hanno esordito i Formula 3, Mia Martini, Ricchi e poveri. Anche Lucio Dalla si fa stregare dal fascino del Piper viareggino che viene considerato un vero e proprio tempio della musica. Tra le frequentatrici del locale anche una splendida Sandra Milo che a Viareggio è rimasta sempre affezionata.

Ma le storie belle molto spesso durano poco. Il cartellone ‘monstre’ dell’estate 1972 rappresentò una sorta di canto del cigno. Successivamente il locale è stato night club riprendendo il nome di Caprice. Nel 2010 si è tentato un rilancio guardando alle origini e riutilizzando il brand Piper ma cercare di riproporre quella grandiosa epopea non è stato possibile.