Un viareggino ai domiciliari. Secondo gli inquirenti: "Gestiva la cassa agenti"

Il legale: "Durante l’interrogatorio avrà modo di chiarire la sua posizione"

C’è anche un viareggino di 45 anni, Jonah Ghiselli, fra le persone coinvolte nell’operazione “End Game“, che ha portato allo smantellamento di una presunta organizzazione dedita alle scommesse illegali e clandestine scoperta grazie a un’indagine condotta dalla squadra mobile e dal nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia.

Ieri mattina gli agenti del Commissariato di Viareggio – su ordine del Gip del Tribunale di Pistoia – si sono presentati a casa dell’uomo, in centro città, notificandogli la misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. "Ho appena ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare in cui viene contestato al mio assistito l’articolo 4 della legge 401 del 1989. – ha detto ieri pomeriggio l’avvocato Enrico Carboni, che tutela l’indagato –. Aspettiamo adesso la convocazione del Gip per l’interrogatorio, durante il quale il mio assistito avrà modo di chiarire la sua posizione rispetto ai fatti contestati".

Le indagini – che hanno portato all’arresto di dodici persone, di cui nove tradotte in carcere e tre ai domiciliari – sono partite un anno fa dalla denuncia di due ristoratori di Montecatini e Pieve a Nievole. "Lo scenario – ha spiegato il Procuratore Capo di Pistoia, Tommaso Coletta – era quello di un tentativo di estorsione per l’assunzione del controllo di locali pubblici, di ristorazione e bar, per fortuna con una denuncia". Il giro di scommesse clandestine, invece, è stato scoperto in modo del tutto causale. "Grazie alle intercettazioni telefoniche – ha aggiunto Coletta – si è aperto questo fronte che peraltro non era operativo neppure su Pistoia, ma su Prato". Nello specifico "Un sodale ai vertici di questa di questa associazione – ha spiegato ancora il Procuratore Capo –– nel parlare con un amico, senza sapere di essere ambientalmente intercettato nella sua autovettura, ci faceva sapere di avere giocatori in grado di giocare anche 3-400mila euro al mese".

Un’inchiesta dunque molto complessa nella quale per gli inquirenti il ruolo del viareggino sarebbe relativamente marginale: viene infatti attribuita a Ghiselli la gestione della “cassa agenti“ che a lui si riferivano, e dunque un coinvolgimento nelle rete delle scommesse on line non autorizzate. A suo carico è scattato anche il sequestro di 1.350 euro.

Red.Viar.