Un cuoco viareggino per Gianni Morandi A prendere il latte? Meglio la trabaccolara

Marco Bianchi cucinerà per la l’icona nazionale durante l’intera tournée. Ogni giorno vengono serviti circa 300 pasti a tutto lo staff

Un cuoco viareggino per Gianni Morandi  A prendere il latte? Meglio la trabaccolara

Un cuoco viareggino per Gianni Morandi A prendere il latte? Meglio la trabaccolara

di Francesca Navari

Fatti mandare dalla mamma...a prendere la trabaccolara. Il sapore viareggino si abbina alla musica di un big evergreen: Gianni Morandi. Il cuoco Marco Bianchi è stato infatti scelto per seguire il servizio ristoro dell’intera tournee dell’artista "Go Gianni go!", dal perido delle prove fino alle tappe dei concerti, partite il 10 marzo da Rimini e che stanno toccando i principali stadi italiani (Milano, Firenze, Roma, Bologna, Torino). Acclamato ormai da un’audience multigenerazionale, Morandi registra il sold out ad ogni appuntamento, forte della recente co-conduzione al Festival di Sanremo e a un repertorio che si è arricchito di nuovi brani grazie al fortunato sodalizio artistico con Jovanotti (L’Allegria, Apri Tutte Le Porte e La Ola) che li ha visti insieme anche a Viareggio in occasione del Jova Beach. La produzione infatti è la Trident di Maurizio Salvadori e la manager che si occupa di tutta l’organizzazione è Francesca Ribino, gli stessi che organizzano il maxi concerto in spiaggia del cantautore aretino. Ogni giorno vengono serviti circa 300 pasti ai 100 elementi dello staff, musicisti e ospiti dell’aftershow. "Come da mia consuetudine – racconta Marco Bianchi – valorizzo le particolarità del territorio per esaltarne i piatti: in ogni città preparo ciò che richiama la tradizione. A Rimini ho cucinato il risotto con la piadina scomposta, a Milano il riso con lo zafferano, il brodo di verdure con i fiori di zucca, a Firenze gli gnudi di ricotta e spinaci e il peposo dell’Impruneta. Essendo viareggino non potevo non presentare la pasta alla trabaccolara nell’aftershow, così come lo Scoppolato di Pedona in foglia di noce".

Ad affiancare Bianchi due validi supporter: Salvatore Rutigliano che ha collaborato in cucina con lui per anni e Gabriele Poli impegnato nell’assistenza nei camerini e sala. Tutta la brigata lavora dalla mattina fino a notte fonda per garantire una proposta di sapori durante tutta la giornata. "Il concerto è curato in ogni dettaglio – aggiunge lo chef viareggino – dalla band di dodici elementi di grande capacità, diretta dal maestro Luca Colombo fino ai giochi di luci. Tutto deve essere perfetto. E in questa dimensione seguita nei particolari, anche il menù è stato richiesto che fosse orginale ed impeccabile. La band dice che la mia cucina è musica, un’ottima base che li fa suonare meglio, considerandomi come uno di loro visto che (ride) alla fine anche le pentole sono un vero strumento".

"Morandi? Mangia davvero di tutto – confida Bianchi – sta molto attento solo ai condimenti troppo forti che evita con cura, ed è comunque un’ottima forchetta. Predilige la pasta che alterna volentieri al risotto. Da rigoroso artista non cena mai prima del concerto ma consuma solo tisane, piccoli snack ed acqua per affrontare meglio gli show; come frutta vuole esclusivamente uva. Dal punto di vista umano è una persona gentilissima e socievole, è sempre il primo a salutare, con la band si comporta come un vero mattatore e trascinatore ed è benvoluto da tutti. E’ proprio come appare in televisione ma, a conoscerlo dal vivo, si resta davvero impressionati dalla grande energia e positività che riesce a sprigionare. E questo fa capire bene quale sia stato, oltre all’indubbio talento che ha cavalcato generazioni, l’ingrediente del suo successo".