MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Ucciso per una borsetta. Richiesta di rinvio a giudizio per l’omicidio di Nourredine

La Procura ha formalizzato i capi di imputazione a carico di Cinzia Dal Pino . Si attende adesso la convocazione dell’udienza preliminare di fronte al Gip. .

Una delle. immagini che hanno incastrato l’imprenditrice Cinzia Dal Pino

Una delle. immagini che hanno incastrato l’imprenditrice Cinzia Dal Pino

È stata depositata, dopo il visto del procuratore capo di Lucca Domenico Manzione, la richiesta di rinvio a giudizio per Cinzia Dal Pino. L’imprenditrice accusata di aver ucciso Noureddine Mezgui, 52enne originario del Marocco, che – secondo la ricostruzione di quella drammatica notte di inizio settembre – le aveva rubato la borsetta. La contestazione formulata dal pubblico ministero Sara Polino è di omicidio volontario pluriaggravato da crudeltà e futili motivi.

Nelle immagini riprese dalla videocamere di via Coppino, dove si sarebbe consumata la tentata rapina dal tragico epilogo, c’è il racconto degli ultimi istanti di vita di Noureddine. Volato in Italia da Casablanca, dove vive ancora la sua grande famiglia, oggi tutelata dall’avvocato Enrico Carboni, ormai vent’anni fa. E poi arrivato a Viareggio, dove si è presentato come Said dall’Algeria sopravvivendo di espedienti.

Lo mostrano mentre cammina sotto la pioggia sul marciapiede, all’altezza della ditta "Cantalupi", presumibilmente con la borsetta arraffata pochi istanti prima, sorprendendo Cinzia Dal Pino all’uscita del ristorante, dove aveva cenato con gli amici. L’uomo ha avuto appena il tempo di girarsi prima di venire colpito dal cofano del Suv condotto dalla donna, finendo schiacciato contro la vetrina dell’azienda nautica. E per altre tre volte si vede quella Mercedes bianca infierire sul corpo. E quando Nourredine è ormai a terra, la videosorveglianza riprende Dal Pino mentre scende dall’auto, recupera la borsetta, risale e se ne va. Tutto si consuma in un minuto e venti secondi.

A quel punto – sempre secondo quanto raccolto dalle telecamere – la Mercedes si allontana sulla via Coppino verso il mare, da lì l’inversione ad U in via dei Pescatori per riprendere in controsenso la strada. Il Suv viene inquadrato mentre scivola via a fianco del corpo di Nourredine. Ormai steso sul marciapiede. Cinzia Dal Pino si fermerà, all’incirca duecento metri più avanti, per restituire l’ombrello che le era stato prestato per ripararsi dal temporale dalla proprietaria del ristorante dove aveva cenato quella sera. Per poi tornare a casa. Senza avvisare i soccorsi. A trovare Nourredine, poco dopo la tragedia, e ad allertare i soccorsi sarà invece una coppia di coniugi di passaggio. Notarono quel corpo, completamente immobile, e, percependo la gravità della situazione, chiamarono la centrale del 118.

Durante l’ultimo testimonianza, resa lo scorso sabato su istanza della difesa guidata dal professor Enrico Marzaduri, a conclusione delle indagini preliminari, l’imprenditrice avrebbe sostanzialmente confermato quanto già dichiarato in sede di interrogatorio di garanzia, nel carcere Don Bosco, subito dopo l’arresto. Ovvero di aver avuto paura, di aver agito per tentare di fermare l’uomo, per riprendersi la borsetta, ma senza l’intenzione di uccidere. Ora si attende la fissazione dell’udienza preliminare, e la decisione del Gip.

Martina Del Chicca