REDAZIONE VIAREGGIO

Boom estivo dell’imposta di soggiorno Il Comune incasserà più di un milione

E’ l’effetto delle tariffe stratosferiche o aumentano i villeggianti?

TURISMO I più colpiti dalla maxi tassa di soggiorno viareggina sembrano i gruppi gestiti dai tour operator

di BEPPE NELLI

Viareggio, 23 luglio 2015 - Il turismo, quello vero fatto di villeggianti, e non quello accessorio fatto di pendolari, langue anche se c’è la ripresina spinta dal gran caldo. Ma il fisco invece, come al solito, va a gonfie vele. Stavolta anche per la tassa di soggiorno, avviata a battere ogni record d’incasso. Merito dell’aumento dei pernottamenti negli hotel, o delle mega tariffe rincarate fino all’inverosimile dall’ex commissario Romeo, in virtù del dissesto, contro le quali pende il ricorso di Federalberghi al Capo dello Stato? In comune appare certa una cosa sola: nel bilancio commissariale la tassa di soggiorno rincarata avrebbe dovuto dare un gettito di 700 mila euro, e invece le proiezioni indicano che a fine 2015 in cassa al comune entreranno circa 1 milione e 100 mila euro. Quattrocentomila più di quanto stimato.

«Non so quanto effettivamente l’importo della tassa di soggiorno incida sulle scelte del turista – si lascia scappare l’assessore alle attività produttive Valter Alberici – perché i dati turistici provvisori indicano un aumento di presenze, rispetto al 2014, nei comuni versiliesi che hanno la tassa di soggiorno, cioè Viareggio e Pietrasanta. E un calo in quelli che non applicano l’imposta». Quale che sia la realtà, gli uffici hanno già calcolato che la proiezione d’incasso del 2015 supererà di 400 mila euro le aspettative. Grazie a quanto pagano i turisti che vengono a dormire negli alberghi viareggini.

Tanto per non scordarlo, a Viareggio per i primi 7 pernottamenti si paga ogni notte 5 euro nei 5 stelle, 4,50 euro nei 4 stelle, 4 euro nei 3 stelle, 3 euro nei 2 stelle, ben 2 euro nelle pensioncine a 1 stella. Tanto per fare un paragone generale, a Gressoney in Valdaosta in un 4 stelle lusso la tassa di soggiorno è 80 centesimi a notte, quindi a Viareggio si paga quasi 6 volte tanto. L’imposta poi grava sulle residenze turistiche alberghiere per 4 euro a notte, sui camping per 1 euro, e sugli agriturismi, le case per le ferie, le case vacanza e gli affittacamere per 2,50 euro a notte. Roba da Emirati arabi.

Può anche darsi, come pensa Alberici, che l’imposta non influenzi più di tanto le scelte dei turisti. Ma, come ha segnalato ieri una piccola albergatrice viareggina, certamente determina le scelte dei tour operator che muovono i gruppi organizzati. I quali hanno disertato gli hotel a 3 stelle, causa imposta di soggiorno, a favore delle strutture del Lido, ancora esenti. E così i 3 stelle si sono messi a fare concorrernza di prezzo ai due stelle, sulla clientela singola, rischiando di mandare a gamba all’aria i piccoli albergatori. Perché, per il tour operator che lavora a tariffe ridotte coi soggiorni organizzati, la cifra dell’imposta, per il gruppo, incide parecchio: se pensiamo al classico bus gran turismo che porta 50 persone per una settimana al mare, 4 euro di imposta a persona per 7 notti sono 1.400 euro, molto pesanti per un’attività di incoming che si basa su prezzi bassi e grandi numeri. Viste le tariffe del mercato dei gruppi, più o meno è come se quel cliente che viene a Viareggio pagasse otto pernottamenti per goderne solo sette.