
Frode informatica e rivelazione del segreto professionale. Sono questi i capi di imputazione da cui dovranno difendersi Elio Francesconi di Pietrasanta, Gianluca Insolvibile della Spezia e Alessandro Martucci nato a Basilea, residente a San Piero a Grado in provincia di Pisa. Dovranno comparire il prossimo 16 aprile dinanzi al Tribunale di Grosseto. Cosi ha disposto il Gup Federico Zampaoli del Tribunale di Firenze.
La parte lesa è un’azienda di Viareggio, la Eggzero, che riforniva tecnologie per yacht e abitazioni di lusso. I tre imputati sono tutti tecnici informatici ed ex consiglieri della Eggzero. Sono accusati di frode informatica in concorso e rivelazione del segreto professionale, perché, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato, per conto di una società di San Piero a Grado in provincia di Pisa concorrente della Eggzero (che nel 2018 ha avviato in Tribunale a Lucca una procedura di concordato) i codici di accesso del programma dell’impianto di domotica ideati dalla Eggzero che aveva i diritti.
La Eggzero una decina di anni fa viene contattata da una società di Mosca per ristrutturare una villa affacciata sul mare dell’Argentario. I rapporti li tiene un’amministratrice russa che vive nel grossetano, ma la società è riconducibile a un magnate russo, Igor Rotenberg, figlio di Arkady, grande amico di Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa. I lavori vanno bene e i soldi – tanti – non arrivano dalla Russia, ma da banche estere con sedi nei così detti paradisi fiscali. I russi sono così soddisfatti che commissionano un secondo lavoro all’azienda viareggina per istallare impianti di domotica in un’altra villa a Castiglion della Pescaia con preventivo di 10 milioni di euro. L’azienda viareggina rinuncia ad altre commesse per concentrarsi su questo lavoro. Ma proprio nel 2017 i pagamenti finiscono all’improvviso e l’azienda viareggina entra in crisi. Con la guerra civile in Ucraina, gli Usa e anche l’Europa congelano i beni degli amici i Putin, fra cui Rotenberg. In Italia la Guardia di Finanza gli sequestra immobili per circa 30 milioni. E’ in questo quadro che i tre sotto accusa iniziano a lavorare con un’altra azienda di domotica per conto della quale effettuano l’installazione di impianti di alta tecnologia in una villa nel grossetano. Utilizzando, per l’accusa, il codice sorgente del programma senza averne diritto.
Paolo Di Grazia