
Stazione ferroviaria
Viareggio, 28 settembre 2018 - In ogni autunno che si rispetti, ci sono tre cose sicure come il sole che sorge al mattino: l’accorciamento delle giornate, la vendemmia e... il rincaro dei treni. Che sembra seguire una logica economica tutta sua, dal momento che sfugge dalla semplice legge per cui, in un periodo di crisi, l’inflazione dovrebbe essere quanto meno contenuta. E invece, a ridosso dell’inizio di ogni nuovo anno accademico, quando gli universitari tornano a mettere zaini e borse in spalla per andare a lezione, i prezzi lievitano.
Diritto allo studio, sì, ma intanto pagati il viaggio. Il cui costo è cresciuto a dismisura negli ultimi anni. L’ultimo rincaro è di questi giorni: lo avranno notato quegli studenti che, finito agosto, sono tornati in stazione per acquistare i biglietti. La tratta per Pisa, partendo da Viareggio, è passata da 3,40 euro a 3,60: 20 centesimi sono poca roba, si dirà, ma tra andata e ritorno fanno 40, per un totale di 7,20 euro. Il dato è ancora più eclatante se si pensa che, fino a sette fa, andare e tornare da Pisa costava 5,40 euro. A conti fatti, i biglietti sono rincarati in pochi anni di oltre il 30 per cento. Un discorso identico si può fare per la tratta Viareggio-Lucca, che interessa anche parecchi liceali e il cui costo è schizzato fino a 7,20 euro. Si dirà: per risparmiare, ci sono sempre gli abbonamenti. E’ vero, ma anche in questo caso i numeri fanno venire i capelli bianchi: in pochi anni, per il mensile si è passati da poco più di 40 euro agli attuali 59,50 (un euro in più rispetto all’anno scorso), che scendono a 50 tondi con la riduzione Isee. A braccio, uno studente che oltre alle lezioni debba seguire dei tirocini vicino all’università dovrà sborsare almeno 500 euro all’anno solo per spostarsi.
Dalla Versilia, molti studenti partono anche per Firenze: andata e ritorno fanno 19,80, anche in questo caso con una lievitazione di 40 centesimi complessivi (il biglietto singolo è passato da 9,70 a 9,90). Il mensile, poi, fa girare la testa: 114,50 euro a prezzo pieno, che scendono a 95,50 per il ridotto.
Daniele Mannocchi