Tito del Molo. Un locale cult

Sergio Biagini, noto come "Tito del Molo", gestore di un rinomato ristorante a Viareggio, è ricordato per la sua eleganza e discrezione. Il locale divenne punto di riferimento per personaggi illustri e importanti incontri.

Tito del Molo. Un locale cult

Tito del Molo. Un locale cult

All’anagrafe aveva ovviamente un nome e cognome ma – come spesso accade quando sei titolare di un’attività di prestigio, per di più in posto strategico in città – era più conosciuto con quel nome piuttosto che con quello che gli avevano dato i suoi genitori. Non sembri un paradosso ma Sergio Biagini, scomparso nel febbraio di 13 anni fa, per moltissime persone era “Tito del Molo”, dal nome del ristorante a fianco del canale Burlamacca, all’inizio della Passeggiata, che ha gestito per mezzo secolo, fino al 1997: Sergio aveva raccolto il testimone del locale dal padre Tito, che l’aveva aperto prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale. “Tito del Molo”, alias Sergio Biagini, o viceversa, è stato davvero un gran bel personaggio in città, molto innamorato di Viareggio, orgoglioso di avere creato un locale all’avanguardia, capace di conquistare la ribalta anche su riviste patinate perché frequentato da tanti personaggi del jet set internazionale.

Un locale di classe, per servizio, stile, cucina, arredi e per quell’indimenticabile – chi c’è stato almeno una volta, non può averlo dimenticato – acquario-vasca all’ingresso, dove sguazzavano incuranti del loro destino, bellissime aragoste. Detto per inciso: c’era anche chi non gradiva – fra gli animalisti – quell’esposizione, tant’è che un paio di volte qualche aragosta venne liberata con un blitz. La storia del ristorante ci racconta che “Tito del Molo” era uno dei locali glamour di Viareggio degli anni ruggenti. Fra i clienti eccellenti, anche l’avvocato Gianni Agnelli che non sapeva resistere agli spaghetti alle arselle. E non era da meno il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori, ancora prima che diventasse presidente della Fiorentina, una delle passioni sportive (l’altra era il ciclismo) che Sergio Biagini coltivava con orgoglio, esponendo una bandiera sul pennone del locale all’insegna del ‘garrisca al vento il labaro viola”. “Tito del Molo” ha scritto davvero un pezzo di storia di Viareggio, anche perché spesso il locale veniva scelto per cene riservatissime, dove al riparo da sguardi indiscreti, si concludevano importanti trattative o si stringevano alleanze, di lavoro o politiche: non c’era un vero e proprio cerimoniale, ma questi momenti importanti, erano sempre accompagnati dalla discrezione di Sergio Biagini che sapeva coccolare i clienti con quell’arte dell’accoglienza e con quello stile sobrio, che non si imparano: o ce l’hai o non ce l’hai.