
Padel
Forte dei Marmi, 23 marzo 2023 - Quella struttura per giocare a padel è abusiva. E dovrà quindi essere demolita. Il Tar si è espresso in merito al ricorso presentato da alcuni proprietari di ville vicino al Tennis Europa contro l’autorizzazione rilasciata dal Comune per la realizzazione del nuovo capannone per praticare Padel, tra via Colombo e via della Barbiera nel cuore di Roma Imperiale. Una vicenda fatta di proteste, rilievi acustici, ordinanze per il contenimento della pratica del gioco, raccolta di firme (con l’adesione di vip e guru dell’architettura) e, soprattutto, carte bollate per contestare quel capannone di 40 metri per 10 e alto 10 metri.
Il giudice amministrativo ha accolto in pieno il ricorso dei privati, rappresentati dall’avvocato Fabio Colzi di Firenze, annullando pertanto il permesso a costruire rilasciato dal Comune il 4 aprile 2022 per l’installazione dei due campi da padel coperti a servizio della struttura sportiva e condannando Comune e Tennis Europa alle spese processuali (3500 a testa).
Diversi gli aspetti presi in considerazione dal Tar che, in sintesi, ritiene che "i nuovi campi, con relativa copertura, non rispettano la distanza minima di cinque metri dal confine e questo comporta l’illegittimità del permesso a costruire", con piena legittimazione dei ricorrenti ad agire "per la conclamata vicinanza e per il pregiudizio prodotto dalla presenza del manufatto che, per la considerevole altezza, occlude la visuale che si godeva dal fronte della proprietà dei ricorrenti, precedentemente libera se non per la presenza di alcuni alberi".
Per il giudice quel capannone appare "distonico dall’insediamento circostante per dimensioni complessive e caratteristiche costruttive (struttura metallica rivestita di teli in pvc verdi)".
E viene anche a cadere il fatto che la struttura sia di facile amovibilità "non solo per le caratteristiche costruttive e di ancoraggio al suolo" ma anche perchè "a fronte della sua destinazione a un utilizzo stabile e non limitato nel tempo, l’impatto territoriale dell’intervento deve considerarsi definitivo, coerentemente con la sua sottoposizione a permesso di costruire.
Irrilevante è poi il fatto che i teli della copertura siano rimovibili per l’utilizzo nelle diverse stagioni, giacché la stagionalità di un’opera ne implica pur sempre la destinazione a soddisfare esigenze non eccezionali e momentanee ma permanenti".
Il Tar ha poi certificato il "pregiudizio ambientale" anche per il rumore delle palle che rimbalzano nelle pareti laterali del campo. Adesso la proprietà del Tennis club Europa avrà 60 giorni per presentare appello al Consiglio di Stato e chiedere eventualmente la sospensiva.
Francesca Navari