Rossa il must che rispetta la tradizione, bianca per un tocco di eleganza, glitterata per stupire. La varietà Micky Mouse è invece la novità di questa stagione con i suoi particolarissimi petali tondeggianti che assomigliano alle orecchie del topolino della Walt Disney. Sono i trend delle prossime festività per le Stelle di Natale. In vaso, grande o mini, a forma di alberello o addirittura piramide, la Stella di Natale ha un posto assicurato nelle case e nel cuore degli italiani alimentando un giro d’affari che vale, per la sola Toscana, tra i 12 e i 13 milioni di euro.
Con 5 milioni di esemplari il Granducato è infatti il principale polmone produttivo a livello nazionale, 3 milioni dei quali prodotti nelle serre e nei vivai tra Viareggio e la Versilia. A dirlo sono Coldiretti Toscana e Affi, l’associazione floricoltori e fioristi italiani ricordando che le Stelle di Natale sono divenute protagoniste delle feste grazie al loro colore rosso intenso tipico e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa.
"La Stella di Natale è un prodotto floricolo vitale per il florovivaismo. Lo è ancora di più per il distretto Viareggio-Versilia che si è fortemente specializzato in questa produzione che porta le festività nelle nostre case ma che abbiamo scoperto essere uno straordinario alleato contro l’inquinamento degli ambienti domestici. Non è solo una pianta bella, positiva, calda, è un depuratore naturale – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – La devastante ondata di maltempo che ha colpito la nostra regione a inizio novembre ha messo in pericolo la produzione delle Stelle di Natale a causa delle forti raffiche di vento che hanno strappato e danneggiato le coperture di molte serre che i floricoltori sono riusciti a riparare con interventi a tempo record salvando così le piante. Ma non è stato un anno facile nemmeno per un prodotto molto richiesto dai consumatori che continua a risentire dei rincari energetici e degli altri fattori produttivi come concimi, vasi ed imballaggi".
A spaventare il distretto della Stella di Natale è il costante aumento dei costi di produzione, soprattutto energetici che gli shock del mercato destabilizzati dalle speculazioni post Covid, dalle guerre e dalle tensioni internazionali, hanno fatto aumentare del 60% in cinque anni. Nonostante difficoltà e criticità, le aziende specializzate hanno virato sulla sostenibilità per contrastare i “nemici” della poinsettia, insetti e parassiti, che danneggiano le piante. I nuovi alleati dei floricoltori sono gli insetti antagonisti che “liberati” vigilano sulle piante e lottano (e sconfiggono) con gli insetti alieni. Una svolta green che rafforza la “scoperta” del potere depurativo della poinsettia.