Sul pontile a sventolare bandiere russe

I fondatori del neonato mobimento Z, italiani con la Russia "per il grande continente dei popoli occidentali" ieri pomeriggio sono rimasti a sventolare bandiere pro-Putin sul pontile. Infatti disposizioni di sicurezza hanno impedito loro di mettere in atto il sit in annunciato davanti alla villa del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in via Civitali: qui infatti Gianni Musetti, Nicola Franzoni e Manfredo Bianchi volevano lasciare nella cassetta delle lettere una missiva di convocazione del tribunale del popolo europeo per i diritti dell’uomo. Un secondo gesto provocatorio dopo essere saliti, nei giorni scorsi, sul monte Sagro per piazzare la bandiera della federazione Russa. Scortati da polizia e carabinieri, ieri dunque i manifestanti sono rimasti sul pontile, ribadendo le loro posizioni e intendendo sensibilizzare l’opinione pubblica sulle dinamiche della guerra in atto. "Se per quasi un decennio nessuno si preoccupava del Dombass – hanno detto – e delle richieste Russe di demilitarizzare quelle zone e di intervenire diplomaticamente fra i due fronti per risolvere il conflitto fra le etnie che in esso insistevano, ora tutto il mondo deve salvare questi fazzoletti di terra dall’Orso Russo, che non ha invaso, ma ha predisposto una azione armata per salvare dal genocidio di massa le popolazioni russe che erano vittime delle colonne paramilitari di pulizia etnica ucraine. E mentre Zelensky metteva al bando tutte le televisioni non governative dell’Ucraina, per dissolvere ogni fonte di opposizione interna, si preparava la strada verso la provocazione Nato alla Russia, abusando ed infrangendo gli accordi di “not fly zone” che si sarebbero dovuti rispettare per non minacciare la sicurezza reciproca dei paesi atlantici e di quelli federati nella Russia di Putin".