Lecciona nudista, 'vade retro' della Chiesa

Il vicario Leonardo Della Nina esprime timori sulla fruizione da parte delle famiglie. Favorevoli all’iniziativa invece gli operatori

Una foto della spiaggia della Lecciona

Una foto della spiaggia della Lecciona

Viareggio, 24 aprile 2022- I romani le chiamavano pudenda, letteralmente "cose di cui ci si deve vergognare". Però sostenevano pure che "pecunia non olet", ossia "i soldi non puzzano". Lo storico provvedimento della giunta Del Ghingaro che ha ufficializzato l’istituzione di un’area naturista tra i pali 13 e 15 della Lecciona ha aperto il dibattito tra opposte posizioni che si rifanno ai vecchi adagi latini.

Di sicuro, chi campa con il turismo stagionale non mette muri a un provvedimento teso a far aumentare i flussi di presenze: "Come Consorzio della Marina di Levante di Viareggio, siamo favorevoli ad ogni tipo di turismo sostenibile, nell’interesse delle persone e dell’ambiente», commenta il presidente dei balneari della Darsena Cristiano Pezzini. E pure la presidente di Federalberghi Viareggio, Sandra Lupori, si esprime favorevolmente: «La novità di una spiaggia per nudisti può rappresentare un’opportunità per nuovi flussi turistici – spiega –, probabilmente per lo più con stranieri. Si tratta di un incentivo per un turismo green, improntato quindi sulla natura e la libertà nel viverla. L’unico ostacolo possono essere eventuali posizioni contrarie a tale libertà».

Ad esempio, quella del parroco di Torre del Lago, il vicario Leonardo Della Nina, che esprime timori sulla possibilità che un aumento delle presenze di avventori in costume adamitico possa precludere la Lecciona alle famiglie: "Torre del Lago e Viareggio sono meta di turismo di famiglie – spiega –; credo che questo tipo di turismo vada favorito e incrementato. Per di più la Lecciona è forse la spiaggia più bella della Versilia, che diventa di fatto off-limits per chi non approva la scelta nudista". Sulla stessa linea il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, che ha organizzato per il prossimo 7 maggio un sit-in di volantinaggio: "La Lecciona non è un luogo appartato – spiega il commissario Luca Biagini – e le destinazioni naturiste più comuni sono le spiagge in cui prendere il sole nudi è tollerato se si è relativamente lontani dai luoghi frequentati. Nella proposta dell’assessore al turismo, ci si dimentica il contesto della spiaggia, adiacente ad aree frequentate da famiglie con bambini. Non saranno i cartelli di avviso a risolvere il problema".

Per quanto riguarda gli ambientalisti, da sempre in prima linea nella difesa di un’area delicata come la Lecciona, il presidente di Legambiente Riccardo Cecchini spiega che "non siamo ovviamente contrari al nudismo; riteniamo anzi che i naturisti siano più sensibili di altri al rispetto degli ambienti naturali in cui amano stare. Siamo però preoccupati per il possibile aumento di frequentazione della spiaggia che, ricordo, non è una mera spiaggia libera, ma fa parte di una riserva naturale all’interno di un parco regionale, e il cui ambiente fragile è minacciato proprio dalla pressione antropica sopratutto estiva. Aumento che può mettere in pericolo la sopravvivenza di flora e fauna e quindi l’equilibrio di questo ecosistema: penso al fratino, specie a rischio estinzione, alla tartaruga caretta caretta che è stata avvistata l’anno scorso in Versilia, al calpestio delle dune. Quindi bisogna che siano date delle regole stringenti dal Parco e dal Comune per evitare i danni all’ambiente dato il prevedibile aumento di persone e che sia attivata una sorveglianza degna di questo nome".