BEPPE NELLI
Cronaca

Spiaggia della Lecciona a numero chiuso? "Sarebbe il disastro finale"

Camping e locali del Vialone a rischio default. Montemagni: "Bastano cartelloni e controlli periodici". Qua nasce oltre metà delle presenze annuali

La spiaggia della Lecciona come era la scorsa estate (fotoUmicini)

Viareggio, 15 maggio 2020 - Andare alla spiaggia libera non è solo un diritto di chi non ha soldi per gli stabilimenti balneari, o semplicemente ama la natura. E’ il baluardo economico dei camping, la cui clientela affollava la Lecciona e dintorni, oltre che i bagni e le spiagge attrezzate del viale Europa. E dà lavoro a una quarantina di pubblici esercizi che arrivano fino alla sbarra del Parco. L’accesso a numero chiuso con prenotazione online potrebbe dare il colpo di grazia a queste attività che garantivano a Viareggio oltre la metà del milione di presenze turistiche annuali. La Lecciona non è nemmeno paragonabile alla gestione delle spiaggette libere, raramente presenti tra i bagni da Viareggio a Forte. A Lido il Comune di Camaiore le farà controllare dai bagnini degli stabilimenti limitrofi. Ma nel Parco ci sono chilometri accessibili dal Vialone, e dal viale dei Tigli attraverso la Macchia Lucchese. Da tre settimane il sindaco Giorgio Del Ghingaro discute con gli assessori regionali Stefano Ciuoffo (turismo) e Vittorio Bugli (rapporti con Stato e Regioni: "Controllare 3 chilometri di spiaggia libera non è come gestire piccoli tratti in città. Il Comune non può farlo senza finanziamenti governativi. Servirebbero una convenzione con associazioni di volontariato e cooperative, e l’utilizzo di pattuglie a cavallo e sui quad. Ma a parte la cartellonistica, per ora non abbiamo ricevuto alcuna indicazione". Così oggi si tengono due nuove videocall su spiagge libere e attrezzate: alla conferenza Stato-Regioni, e coi Comuni balneari dell’Anci.

A causa di gare finite sempre senza aggiudicazione, da anni non ci sono più nemmeno le spiagge attrezzate sul lato nord della Marina di Torre del Lago. Qui la ricchezza veniva dal turismo gay-friendly e dagli stranieri dei campeggi, e faceva lavorare l’indotto H24 con locali come Boca Chica, Mamamia, Baddy. Il virus ha dato il colpo di grazia, chiudere la spiaggia libera sarà la corona senza fiori sulla tomba del turismo.

Lo sa bene Michele Montemagni, presidente di Assocamping: "O fanno il controllo puntuale dell’arenile, o danno fiducia ai comportamenti dei bagnanti. I cartelloni devono indicare distanze e precauzioni da osservare, come nei bagni, e poi potrebbero far passare i controlli durante la giornata, meno costosi dei presìdi fissi su 3 km di spiaggia. Per i camping sarebbe impossibile prestare questo servizio come a Massa o in Maremma, dove gli arenili interessati sono più piccoli. Qua ci vorrebbero 4 dipendenti in più per ogni campeggio, un costo insostenibile. Verrà meno gente, non riesco a pensare agli assembramenti, neanche ai parcheggi. Ricordiamoci che se le aziende cominciano a chiudere, l’effetto domino provocherà un disastro". © RIPRODUZIONE RISERVATA