"Spiaggia del Muraglione: era meglio prima?"

Del Ghingaro posta un video facendo vedere la pulizia post Jova Beach. Gli Amici della Terra: "Mai più eventi del genere in quell’area"

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"Spiaggia del Muraglione a Viareggio dopo il concerto di Jovanotti. Era meglio prima?". E’ la domanda (retorica) che tramite i social il sindaco del Ghingaro pone a chi aveva contestato la scelta di allestire il Jova Beach sulla spiaggia del moletto temendo gravi danni all’ambiente e alla (ri)nascente flora. Nel video il sindaco mostra una spiaggia completamente ripulita lasciando intendere che manifestazioni del genere – che tanto bene fanno all’economia della città – possono benissimo coesistere con il rispetto dell’ambiente e della natura.

Gli ambientalisti restano però dela loro idea. Gli Amici della Terra invitano il sindaco Del Ghingaro ad evitare di utilizzare la spiaggia del Muraglione per altre manifestazioni analoghe al Jova Beach Party, " che dovrebbero invece svolgersi – sostengono – in luoghi idonei, come il nuovo stadio di cui tra poco avremo il piacere di vedere il progetto".

Gli Amici della Terra ricordano che è solo grazie agli esposti degli ambientalisti che "sono state delimitate le zone dunali sul territorio sabbioso nell’area portuale detta del muraglione. Delimitazioni che – aggiungono gli attivisti di Amici della Terra – chiediamo siano permanenti e corredate da cartelli che ne descrivano l’habitat. Cartelli che dovranno essere realizzati anche per la Lecciona in sostituzione di quelli danneggiati. Inoltre vorremmo conoscere chi cura le piante rimosse e attualmente conservate nelle celle del mercato ittico. Chi le piantumerà? Quanto è stato speso per tutto il lavoro e chi pagherà? Ancora si chiede di controllare la corretta rimozione del deposito di materiale contenente amianto avvenuta in occasione del concerto".

Gli Amici della Terra invitano l’amministrazione comunale a una riflessione: "Si confida che l’esperienza del Jova Beach faccia “mollare” la cattiva abitudine di considerare le norme come dei legacci, cercando di aggirarle a prescindere dalla loro funzione. E faccia cambiare l’idea che il confronto e la partecipazione facciano solo perdere tempo. Nel nostro caso, confronto e partecipazione hanno infatti limitato i danni ambientali".