Sommersi dai rifiuti a causa del green pass

Da venerdì sospesa la raccolta di carta, vetro e plastica perché sei operatori della Sea sono rimasti a casa sprovvisti di certificazione

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I cumuli di carta che puntellano i cigli delle strade, i cartoni che ormai invadono i marciapiedi. O i bidoni verdi del vetro che da giorni sono fuori dalle porte e dai cancelli di casa in attesa che qualcuno li svuoti, insieme ai sacchetti della plastica. Sono tutti sintomi che segnalano un problema nella raccolta dei rifiuti: a scatenarlo è stato il green-pass. Da venerdì scorso infatti – da quando è scattato in tutto il Paese l’obbligo del certificato verde per i lavoratori, sia nel pubblico che nelle imprese private – in Sea Risorse mancano sei operatori addetti alla raccolta, lo conferma Luca Mannini di Fit Cisl.

"Queste assenze – spiega il sindacalista – hanno mandato in sofferenza il sistema del porta a porta, costringendo l’azienda a riorganizzare il servizio dando ovviamente priorità alla raccolta dell’umido". Quindi per evitare che gli avanzi di cibo rimanessero a marcire in strada nei bidoncini marroni i vertici di Sea Risorse hanno scelto il male minore: ovvero lasciare indietro la raccolta di vetro, carta e cartone pur di non interrompere quella dell’umido. Il risultato è che nei quartieri viareggini, soprattutto in quelli della periferia, e quindi in una parte di Torre del Lago, a Bicchio, al Terminetto e anche alla Migliarina, da venerdì vengono segnalati diversi disservizi. E la spazzatura si accumula nelle strade. "Il personale a lavoro non ha possibilità di far ferie o prendere permessi, e – prosegue Mannini – per portare avanti l’ordinario non è riuscito a recuperare anche i passaggi saltati. Tutto questo perché – dice – l’organico è ridotto all’osso".

Il problema, secondo il sindacalista della Cisl, è dunque molto più ampio; e ’introduzione dell’obbligo del green-pass lo avrebbe solo portato all’esasperazione. "Non è possibile che un’azienda come Sea Risorse possa andare in crisi per l’assenza di sei persone. E’ evidente – aggiunge il sindacalista – che c’è un problema di carenza di personale da risolvere". Su questo punto si è aperto un confronto con l’azienda, e proprio venti giorni fa le organizzazione sindacali hanno incontrato l’amministratore delegato Alberto Corsetti al quale hanno chiesto impegni per il futuro del personale precario che da anni presta servizio in Sea senza alcuna garanzia di continuità.

"L’azienda ci ha già anticipato che in questa fase non sarà facile procedere alla stabilizzazione – dice Mannini – ma la trattativa proseguirà". Mmntre non è dato sapere che strada ha preso la trattativa di fusione tra Sea Ambiente ed Ersu, e la destinazione quindi di Sea Risorse. "Questioni fondamentali per il futuro dei lavoratori" conclude Mannini.

Martina Del Chicca