Si è spento a 95 anni. Addio a Piero Picchiotti papà della nautica moderna

La famiglia ha costruito imbarcazioni veloci per la Marina Militare nel Dopoguerra. Fra i clienti del cantiere nevale anche Giacomo Puccini con il barchino Liù.

Si è spento a 95 anni. Addio a Piero Picchiotti papà della nautica moderna

Si è spento a 95 anni. Addio a Piero Picchiotti papà della nautica moderna

Piero Picchiotti è partito, a 95 anni, per la sua ultima crociera. L’imprenditore deceduto ieri nacque a Limite Sull’Arno e teneva molto a questo, tanto da citarlo sempre nei suoi racconti, come il particolare che “fin da bambino stavo più a bordo delle barche che non a terra a giocare con gli amici”. Qualche anno fa, gli venne consegnato un premio per la sua attività come costruttore e intenditore di barche, con un’eccezionale storia familiare. “I Picchiotti arrivarono a Viareggio più di 100 anni fa da Limite sull’Arno – diceva - e subito dopo intrapresero una concreta e innovativa attività industriale che ha avuto, tra le altre realizzazioni, un’eccellenza alla fine degli anni ’30 con la costruzione di barche veloci per la Regia Marina: i MAS. Nel dopo guerra, per la Marina Militare, varammo i dragamine classi Agave e Aragosta, per i programmi Nato, che ebbero un notevole e duraturo impiego. E ci indirizzammo verso la nascente industria della nautica".

Da vecchi e sapienti maestri d’ascia, i Picchiotti sapevano bene che prima di tutto veniva la tecnica artigianale, la cura dei dettagli e la capacità di unire tradizione e innovazione. Cantieri Picchiotti e Made in Italy fu da subito un doppio marchio premonitore. E’ stato il primo cantiere a creare i cosiddetti motor cruiser (sullo stile anglo americano) da diporto e in serie, come il Giglio, il Giannutri, il Gorgona, il Giraglia o il Mistral. Fino al 1978 sono ben 600 le barche costruite Picchiotti, compreso il primo motor yacht chiamato Espresso, nel 1902, e Espero del 1905. Giacomo Puccini gli ordinò il barchino Liù con cui cacciava sul Massaciuccoli. Furono famosi il Kon Tiki del 1947, l’Anita del 1955, il Solitaire del 1977. Il ramo dei Picchiotti che faceva capo a Raffaello e ai suoi fratelli, e quindi a Piero, iniziarono la bella avventura con il cantiere Arno, ai Navicelli di Pisa e a Viareggio al Bicchio.

Con Piero che sostenne la collaborazione vincente dell’architetto Paolo Caliari nella realizzazione di un vero mito della nautica come la serie Leopard, tutt’oggi oggetto di culto tra gli appassionati. Per non parlare dei famosissimi Tecnomarine e anche degli scafi offshore Picchiotti Alitalia e Dry Martini per la classe 1 del campionato mondiale di motonautica e della Viareggio–Bastia –Viareggio. Uno dei grandi pregi dell’epopea dei Picchiotti, è stata quello che molti dei tecnici e degli operai che hanno lavorato in quel cantiere in seguito hanno aperto loro aziende, contribuendo allo sviluppo della nautica viareggina. Il figlio Paolo e la nipote Alessia continuano la tradizione.

Walter Strata