
Un momento della cerimonia per il congedo del comandante Barsuglia Viva la Polizia Municipale, viva l’Italia» la frase di chiusura
Uomo, cittadino, comandante: ieri mattina Claudio Barsuglia, da ben quarant’anni nella Polizia Municipale, ha salutato i colleghi con una cerimonia religiosa in ricordo di quelli scomparsi negli anni della sua carriera. Il momento più significativo del ‘viaggio’ ? "Quando salvai un bimbo nel 1999, il primo episodio veramente difficile". E’ in pensione da domani: uomo in primo luogo, poi camaiorese e insieme guida del comando dei vigili, come si diceva quando vi fece ingresso, il 5 novembre del lontano 1984. Classe ‘61, Barsuglia ha dedicato la vita di lavoro alla sua missione, fusione di impegno e professionalità, sottolineate da Monsignor Silvio Righi, officiante la messa, e dagli amministratori presenti, l’assessore Luca Mecchi e il presidente del consiglio comunale Andrea Boccardo con a fianco il picchetto d’onore. Ne è prova la schiera di autorità civili, magistrati, delle associazioni, di enti e personalità presenti, tra cui la giudice Lucia Rugani e la dottoressa Caterina Gestri della Prefettura e il presidente del Tribunale Gerardo Boragine, il Procuratore Domenico Manzione, Alessandro Dal Torrione, Gianluca Massaro e Antonio Mariotti, i rappresentanti poi di tutte le Forze dell’Ordine.
Barsuglia ha attraversato cinque sindaci che ne hanno segnato le tappe di carriera, da Pezzini a Pierucci con Alessandro Del Dotto che ne ha decretato il ruolo più alto. Adesso gli succede la prima donna al comando, la dottoressa Francesca Orsi, ‘scrupolosa e preparata’, sua vice insieme all’amico Paolo Giannecchini. Prima del rito si leggono i nomi dei 15 colleghi scomparsi, alcuni prematuramente, che Claudio vuole ricordare.
Ufficiale con il sindaco Ceragioli e vice comandante sotto Giampaolo Bertola. "Onore ed onere - dice - dove la perdita dei colleghi cari e il Covid sono stati tra i momenti più difficili. Sempre sul territorio, dalla parte dei più deboli, vicino ai giovani… Sono soli, bisogna dialogare, avere fiducia in loro. Chi comanda fa scelte da rispettar". Ma con umanità: "Ci sono agenti che al mattino si recano a casa delle famiglie in difficolta’ per assicurarsi che i figli siamo andati a scuola… Anche questo per noi e’ dovere e cuore". Due grandi passioni: le fiere e i mercati, Pic e Orti sono opere sue, e i cavalli con cui negli anni ‘80 arrivo’ fino alla Fiera di Verona. E poi il Movimento dell’ Art. 130 per insegnare la sicurezza della guida nelle scuole, su cui ha lavorato e sta lavorando da tempo col massimo impegno. “ Viva la Polizia Municipale, viva l’Italia” chiude. E parte il meritato applauso.
Isabella Piaceri