REDAZIONE VIAREGGIO

Sì alla base nel Parco. Decisivi i voti a favore di Del Ghingaro e Conti. I Dem assenti o astenuti

Il sindaco di Viareggio sulla stessa posizione del collega leghista pisano. Rosi, per Massarosa e la Provincia di Lucca, non ha preso posizione. Proteste ambientaliste contro il governatore Giani e il presidente Bani.

Sì alla base nel Parco. Decisivi i voti a favore di Del Ghingaro e Conti. I Dem assenti o astenuti

Approvata la maxi caserma dei carabinieri nel Parco, che già ospita un poligono di tiro e Camp Darby. Il San Rossore-Massaciuccoli-Migliarino sarà l’area protetta più armata d’Italia. Ma, del resto, l’area ex Cisam a San Piero a Grado alle porte di Pisa, dove sarà realizzata la nuova struttura, era già un centro di addestramento della marina militare prima dell’istituzione del Parco stesso. Determinanti, per l’ok al progetto durante la riunione di ieri alla Comunità del Parco, i voti favorevoli del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, e del collega pisano e leghista Michele Conti. I rappresentanti del Pd, comodamente, se ne sono lavati le mani: non si sono presentati, e il Massarosese Damasco Rosi s’è astenuto. Comunque il parere non era vincolante, essendo stato precedentemente firmato il protocollo.

La riunione ha richiamato una manifestazione di protesta degli ambientalisti. Il piano della caserma è stato illustrato dal presidente del Parco, Lorenzo Bani, che non aveva diritto di voto. Era presente come osservatore, in base agli accordi ministeriali, il presidente della Regione Eugenio Giani. La decisione spettava alla Comunità del Parco, costituita dai rappresentanti delle Province di Lucca e Pisa, e dei Comuni di Pisa, Vecchiano, San Giuliano Terme, Massarosa e Viareggio: gli enti sui cui territori si trova il Parco.

È andata così: il presidente della Provincia di Pisa, che è anche sindaco di Vecchiano, Massimiliano Angori, non s’è fatto vedere; assente anche il sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio, che è anche carabiniere; il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi, che era delegato a rappresentare il presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini, s’è astenuto. Coi tre Dem "non contrari", ma neanche dichiaratamente a favore, sono rimasti in gioco i voti di Del Ghingaro e Conti, e la caserma è passata.

Ieri all’esterno di Cascine Vecchie, sede della direzione della Tenuta di San Rossore, una una trentina di attivisti del movimento No Base, guardati a vista dalla polizia, tra striscioni e slogan antimilitaristi hanno contestato l’ipotesi della realizzazione del centro addestramento dei Carabinieri nell’area Cisam. Con lo slogan "Bani dimettiti" riferito al presidente del parco Lorenzo Bani. "Riteniamo sia inaccettabile che il presidente del parco di San Rossore abbia dato il via libera a questa soluzione – denuncia Davide Sicca, del movimento No Base -. Scelta che riteniamo incompatibile con il suo ruolo, per questo deve dimettersi. Il parco va difeso, e non svenduto ai militari per questo tipo di interessi. L’ipotesi Cisam devasterebbe il Parco dal punto di vista ambientale. Si parla di cementificazione, diboscamento e inquinamento dovuto all’utilizzo di munizioni ed esplosivi nei poligoni di tiro". All’arrivo del presidente Eugenio Giani sono volati fischi e applausi di scherno a cui lui ha risposto salutando con la mano.

Contro la base si esprime anche il direttivo di Italia Nostra Versilia in una lettera aperta a Giani e Bani: "L’area dovrà essere bonificata, e ciò sarà forse l’unico motivo per cui la “Cittadella dei Carabinieri” non mai verrà fatta. Se poi la bonifica avesse luogo, ci sarebbe una speranza anche per Viareggio: per gli stessi motivi di carattere edilizio potrebbero essere finalmente bonificate anche l’ex discarica delle Carbonaie e le varie discariche abusive dislocate lungo il padule del Massaciuccoli. Non essendoci più né i regolamenti, né la pianificazione del Parco i canali del padule e del lago potrebbero poi essere aperti alla circolazione di motoscafi e natanti a motori a scoppio – ironizza l’associazione – e le bilance da pesca trasformate in villette. Al di là di visioni futuristiche (né impossibili né improbabili), ancora una volta si dimostra che si vuole che la vera funzione dei Parchi - specie quelli in aree urbanizzate e pregiate - sia di riserva di aree in attesa di trasformazione e speculazione".