Sequestrato dalla finanza noto ristorante

Sei le persone denunciate, secondo gli inquirenti si "rimpallavano" la gestione

La Guardia di finanza indaga

La Guardia di finanza indaga

Viareggio, 17 ottobre 2019 - Sono scattati i sigilli in un ristorante di Viareggio: sei le persone, originarie di Massa e della Versilia, denunciate a piede libero con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fallimentari e tributari. Secondo i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Massa gli indagati, a partire dal 2014, avrebbero utilizzato un preciso stratagemma per non pagare tasse e fornitori. Una strategia in atto anche nel momento delle indagini, per questo le fiamme gialle, in esecuzione di un decreto emesso dal Gip del tribunale di Massa Marta Baldasseroni, hanno effettuato il sequestro preventivo del locale.

I controlli sono partiti a fronte della richiesta di fallimento della società che gestiva il ristorante nel 2014, presentata da una dipendente alla quale non erano state pagate le prestazioni lavorative. E così il curatore fallimentare, incaricato della pratica, durante l’analisi dell’attività e ha evidenziato la totale assenza di scritture contabili. La fiamme gialle hanno quindi avviato le indagini, ricostruendo il meccanismo metodico utilizato per eludere le tasse, e non solo. Protagonisti i 6 soggetti, denunciati a piede libero che, nel corso degli anni, si sono alternati nella creazione o nel subentro di società di comodo che, a partire dal 2014, si sono succedute nella gestione del locale. Lo stratagemma scoperto dai finanzieri consisteva nel far recedere ogni anno, prima della chiusura dell’anno fiscale, la società che al momento gestiva il ristorante, omettendo qualsiasi dichiarazione fiscale e lasciando debiti insoluti verso i fornitori.

L’attività veniva, successivamente, data in gestione ad altre società, tutte con sede a Massa, i cui i soci, legati da una stretta parentela (madri, figli e cognati), ricorrevano ripetutamente all’interno delle compagini societarie. Il quadro emerso ha indotto l’autorità inquirente a proporre al Gip del Tribunale il sequestro preventivo del ristorante al fine di interrompere quell’attività illecita ed evitare che la disponibilità della licenza di esercizio consentisse di proseguire nell’intento criminoso.