
Sepolti per 80 anni sotto l’Aurelia Tre ordigni riemergono dal cantiere
di Martina Del Chicca
Quegli ordigni sono rimasti sepolti, sotto l’asfalto, per circa ottant’anni. Da quando, era novembre del 1943, su Viareggio cominciarono a piombare i bombardamenti alleati che proseguirono anche dopo la Liberazione con i cannoneggiamenti delle truppe tedesche. Settanta raid – racconta la storia – mirati contro le linee di comunicazione (ferrovia e Aurelia) e le strutture produttive della Darsena (la Fervet e i cantieri). E proprio a cinquecento metri dai binari della ferrovia, lungo la via Aurelia Sud al Varignano, all’incrocio con la via del Pastore, sono riemersi i tre ordigni bellici. Presumibilmente residuati della Seconda Guerra Mondiale.
Sono stati trovati dagli operai di Gaia, la società che gestisce il servizio idrico a lavoro lungo l’Aurelia Sud per un intervento di rinnovo dell’acquedotto ed estensione delle fognature commissionato dal Comune di Viareggio per circa 2milioni di euro.
Nel tardo pomeriggio di giovedì, poco prima che la squadra di lavoro sospendesse gli scavi, per la fine del turno giornaliero, i tre residuati sono emersi dal terreno, uno dopo l’altro.
A quel punto, "E’ stata subito allertata la Polizia di Stato che è giunta sul posto con tre pattuglie – spiega Gaia Spa –. Le forze dell’ordine hanno immediatamente recintato e coperto il luogo del ritrovamento, applicando tutte le misure di sicurezza necessarie". Il gestore della rete idrica ha quindi avvertito il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, quale autorità di Protezione Civile, e nel contempo ha comunicato alla Prefettura il rinvenimento degli ordigni per consentire l’avvio delle procedure per la loro rimozione. La Questura, "per ragioni di ordine e di sicurezza pubblica", ha quindi richiesto l’intervento qualificato della squadra artificieri dell’Esercito Italiano allo scopo di rimuovere i tre ordigni. Il cantiere riprenderà dunque solo al termine della completa bonifica del sito