
Se la mondina è mondana. In migliaia sulla collina per la sagra di Bargecchia
Sarà che visto da lussù il mondo, quaggiù, sembra meglio di com’è. Sarà per quel focolare dove i mondinari fanno saltare le castagne, che scalda la piazza della chiesa e le prime giornate d’autunno. Sarà per la cucina, sincera come quella delle nonne. Per quella grandi tavolate, dove nessuno è sconosciuto. Qualunque sia la ragione, la sagra della mondina e del quartuccio fritto che da 48 anni, grazie alla Croce Verde e all’Avis locale, anima la frazione di Bargecchia resta un successo.
E anche quest’anno migliaia di persone si sono arrampicate sulla collina di Massarosa per ritrovarsi intorno a quel campanile che segna l’ora di un tempo che pare sospeso. "La forza è tutta qui, nella bellezza di un borgo a dimensione familiare e di una squadra di volontari che da mezzo secolo anima questa festa popolare" dice l’assessore al turismo Fabio Zinzio. E tra le cucine, i bracieri ardenti, a rigirare i necci sui testi, insieme ai giovani, s’incontrano ancora i pionieri che questa sagra, diventata mondana oltre che mondina, l’hanno inventata. "Tutto è nato per necessità – racconta Massimo Zinzio, papà dell’assessore e presidente della Pro Loco collinare –. Da una costola della Croce Verde di Viareggio, e con un mezzo di fortuna, nacque quella di Bargecchia. Ma fu chiaro che per dare un futuro all’associazione servivano risorse. Così nel ’75, quando esistevano solo le feste di partito, venne l’idea di una sagra. Ed eccoci qui". Le ragioni di tanto successo? "Credo l’amore, che la comunità investe in questo evento".
Martina Del Chicca