
Andrea Marcucci torna a casa. Nato, politicamente, nel 1992 con il Partito Liberale, adesso si colloca nel mezzo ai due...
Andrea Marcucci torna a casa. Nato, politicamente, nel 1992 con il Partito Liberale, adesso si colloca nel mezzo ai due poli, dove corre un fiume del 10% di elettorato che la nuova formazione politica di Luigi Marattin si candida a conquistare mostrandosi rampante e dirompente. Prendendo la parola alla cittadella del Carnevale, l’avvocatessa Silvia Bertolucci annuncia il tesseramento del Partito Liberaldemocratico, formazione nata l’8 marzo con un futuro congresso costitutivo a giugno. Marcucci e Marattin vogliono il ritorno di un partito liberale sulla scena politica italiana: niente schieramenti locali per adesso, ma senza fretta la corsa alle politiche del 2027. "Chi deve votare?" è il refrain riferito all’elettorato scontento di estremismi, che certamente rifiuta il "bipopulismo". Il Pld di Marattin e Marcucci sgomita nel panorama di partiti per uno spazio dei moderati di varia estrazione e perfino cattolici quasi di sinistra. "Torno a casa – dice Marcucci – per sventare gli estremi attuali di destra e sinistra, per la concorrenza, per l’impresa e per dare una risposta a chi non vota".
"Un’alternativa – prosegue Andrea Marcucci – seria, concreta, che parta dalla scuola fino agli anziani, per la qualità della vita dei cittadini, per non considerare ricco chi guadagna 2.500 euro in uno Stato che tassa la classe media". La sala era gremita e il tesseramento, per ora on line, fino a martedì 20, poi il congresso.
Isabella Piaceri