Riduzione dei consumi. Meno 16% nel 2030: "Così si potrà risparmiare"

La direttiva sulle "case green" impone ai Paesi di ridurre i consumi energetici degli edifici. Un'opportunità se gestita correttamente, ma richiede attenzione e scrupoli.

Dal superbonus alla direttiva sulle "case green", da qualche anno a questa parte il tema dell’efficienza e del miglioramento delle prestazioni delle abitazioni domestiche sembra essere diventato di vitale importanza per la politica nazionale, ma soprattutto comunitaria. Leonardo Ciancarella, titolare dell’agenzia immobiliare Leonardo, ci spiega qual è lo stato dell’arte su una norma che sta già facendo discutere. "La direttiva andrà in approvazione il 12 – esordisce Ciancarella – e i singoli stato hanno due anni di tempo per recepirla. Poi, il testo potrà essere modificato entro il 2028. È probabile che già entro la fine di maggio avremo le prime linee guida precise: su questo tema è stato aperto uno specifico tavolo di confronto".

Questo per quel che riguarda l’iter normativo. Ma nello specifico, quali sono gli obiettivi che si prefigge la direttiva? "L’impianto dice sostanzialmente che ogni Paese dovrà presentare un piano di riduzione dei consumi degli edifici. Nello specifico, bisogna ridurre di almeno il 16 per cento la necessità di energia di ogni Paese entro il 2030, e di un 20-22 per cento entro il 2035. Questo, in sostanza, di traduce nel fatto di dover innalzare le classi energetiche. Per il nostro Paese non abbiamo ancora dei numeri precisi, ma secondo le stime più recenti si parla di oltre tre milioni di edifici".

Una mole importante, dunque, che inevitabilmente inciderà sulla vita di tante persone proprietarie di casa. "Ma attenzione – sottolinea Ciancarella –: se ben applicata, la direttiva può rappresentare un’opportunità. Adesso la palla passa allo Stato: deve determinare le linee guida, dimostrare come vorrà arrivare all’obiettivo che si vuole raggiungere, a quali fondi si potrà accedere per avviare i cantieri e così via. Tutti fattori importanti, direi quasi decisivi: soprattutto dopo l’esperienza del bonus 110, serviranno attenzioni e scrupoli supplementari, dal momento che abbiamo visto che alla fine la norma si è rivelata un boomerang. Ripeto: serve un’ottima gestione. In questo caso, la direttiva può essere un’occasione di risparmio per le famiglie – chiude Ciancarella – oltre che un beneficio per l’ambiente in cui viviamo, che non è poco".

DanMan