VIAREGGIO
Musica a palla, movimenti attivi e luci accese. Alessandro e Massimo Breschi hanno preso così il secondo posto in classifica. Un secondo posto che sa quasi come una vittoria. "Se siamo contenti? - dice a caldo Alessandro -. Come non esserlo, anche se quando sfiori la vittoria senza toccarla un po’ di amaro in bocca rimane". Per il più giovane dei fratelli ‘Ascolta ragazzo...’ era un carro che poteva anche valere il successo. "Voglio fare i complimenti a Jacoco (Allegrucci, ndr) - dice ancora - anche se anche il nostro era un carro per vincere, a dirlo è stato il popolo del Carnevale. Abbiamo realizzato un carro d’impatto, grande, con un significato, degno della grande tradizione viareggina. La dedica, personale, va al mio piccolo Tommaso che domani (oggi, ndr) compie 7 anni". Breschi che vincono anche il premio Scenografia ‘Alfredo Pardini’, ma ad Alessandro – seppur con il sorriso – non basta: "Avremmo potuto far nostro anche il premio per il miglior Movimento". Sul terzo podio del gradino Michele, Umberto e Stefano Cinquini con ‘Bla bla bar’. Un terzo posto che lascia un po’ di amaro in bocca. "Non sono contento – ammette Stefano –. Abbiamo offerto un grande spettacolo e credo che almeno il secondo posto fosse nelle nostre corde". Appena fuori dal podio, con ‘Svegl.I.A. Una storia semifantastica’, i Lebigre-Roger che comunque si aggiudicano il premio Movimento ‘Renato Verlanti’. "Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno – commenta Sebastian Lebigre – anche se un certo senso di frustrazione c’è. Tra i carri c’era molta omogeneità, spero che la classifica si dimostrerà molto corta". Al quinto posto, e con in dote il premio per la Critica ‘Giovanni Lazzarini’, Carlo Lombardi con ‘Il profumo delle rose nelle spine’: "Sono pervaso da una sensazione strana. Arrivare a metà classifica, di per sé, non è neanche malissimo ma onestamente speravo in qualcosa di più. Il carro ha emozionato sin dal primo corso e sono convinto che abbia toccato le corde giuste. Volevo suscitare emozioni e credo proprio di esserci riuscito". La prende con filosofia Luca Bertozzi, con ‘Più denti’: "Sono autocritico e riconosco che avrei dovuto, e potuto, fare di meglio. È bene che, dopo 2 anni di sesti posti, riveda il mio modo di lavorare. Ciò detto, ed al netto degli errori compiuti, faccio i complimenti a Jacopo. Evidentemente è inutile lottare contro i mulini a vento. È stata una storia fantastica ed andrò, anche io, dove mi porta il cuore. Se lui vince per tre anni di fila ha solo ragione". Il premio Modellatura ‘Alfredo Morescalchi’ non può bastare ad Alessandro Avanzini, settimo con ‘Il circo dei sogni’: "Mi aspettavo molto di più. Rifarei esattamente lo stesso carro". Al penultimo posto Roberto Vannucci, con ‘E’ tempo di cambiare’. "Sono sereno – dice il decano dei carristi –. Il carro non è venuto, per vari motivi, come mi aspettavo. Il prossimo anno metterò da parte il gigantismo per qualcosa di più toccante". Ultimo Luigi Bonetti con ‘Octopus 5.0 la rivoluzione artificiale’. "Il solo responsabile di questa débâcle sono io – premette –. Anzi ringrazio la mia squadra. Il prossimo anno è bene che ritorni a fare un carro degno del Carnevale di Viareggio".
Sergio Iacopetti