Salvadori
Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, di estati ne ha viste passare parecchie. Dall’osservatorio privilegiato di volto popolare, giornalista, critico musicale, conduttore televisivo e radiofonico capace di cogliere ogni sfumatura di un mondo in continua evoluzione. E percepire la visione di un’Italia vacanziera che continua a cambiare pelle, soprattutto per i giovani.
"Le mie estati – racconta – sono quasi da sempre di lavoro, di musica, di vacanze non lunghe ma abbastanza rituali. Ora vedi le giovani generazioni che interpretano la vacanza quasi esclusivamente come uno sballo. Musica sparata e alcool sono i punti di riferimento. Prendono sempre più piede i locali dove paghi e bevi quanto e cosa vuoi fino allo sfinimento. E’ un quadro abbastanza deprimente anche se devo dire ci sono sempre coloro che intendono la vacanza come avventura nel senso buono del termine: rilassarsi ma anche mettersi alla prova, avere il piacere di recuperare un contatto con la natura magri con la bici e le escursioni. Mai come oggi la vacanza è variegata ma non sarà mai giustificato il fatto che essere in ferie significa solamente sballarsi".
Red Ronnie è stato ideatore e conduttore di una Tv che ha fatto epoca: Roxy Bar, Bandiera gialla, Be Pop a Lula solo alcuni dei programmi che hanno raccontato una musica capace di avere una tradizione che ora viene sconvolta. "I tormentoni estivi esistono da sempre, negli anni Sessanta erano facilmente comprensibili, alla portata di tutti. Oggi invece è un problema: le frequenze sono molto alte e fastidiose, con l’autotune i testi sono biascicati e francamente non si capisce nulla. Tutto è stato drogato da Spotify che ha portato sonorità che non capisco e oltre alla musica ha artefatto anche i numeri delle visualizzazioni. Dati che sono spesso comprati e si riferiscono a una musica che non lascerà traccia, di cui non resterà nulla. E’ una fase molto negativa, manovrata dall’industria discografia che crea giovani che costano poco e fanno incassare tanto".
Per Red Ronnie questo è un circuito perverso. "A Sanremo si sceglie chi far partecipare seguendo i social e le visualizzazioni e si creano personaggi che dopo una breve ed effimera ribalta. oppure dopo aver partecipato ai talent, vogliono esibirsi a San Siro o nei grandi palasport".
C’è una via d’uscita da questa deriva? Red Ronnie non è particolarmente ottimista. "Al momento, secondo me, non esiste. Ma io non mi arrendo, continuerò a dare spazio nella mia tv a cantanti uomini e donne che puntano sulla qualità della loro proposta musicale. Mi chiedo: se Elodie è davvero una buona interprete perché punta tutto sul mostrarsi semi nuda. Purtroppo la qualità della canzone è un aspetto sempre più marginale".
Ma ci sono dei nomi su cui scommettere, che possono riproporci i canoni giusti della tradizione musicale italiana? "Faccio due citazioni: Ilaria Argiolas e Roberta Giallo, due cantautrici bravissime ma che fanno fatica a ritagliarsi gli spazi che meritano".
L’estate 2025 di Red Ronnie oltre che lavoro e serate sarà anche un relax nel Cilento e magari una puntata in Toscana. "La Versilia per noi emiliani è sempre stata il sogno, la meta irraggiungibile. Perché ai ragazzi come me, cultori della musica, sapere che oltre alla spiaggia c’erano la Bussola, la Capannina e tanti locali mitici significava essere in paradiso. Poi c’è il valore aggiunto dei salotti culturali pomeridiani e serali che di così grande livello hanno pochi riscontri da altre parti. Speriamo che i giovani capiscano che questa è la vera essenza di una vacanza giusta – conclude con un sorriso – e che gli eccessi sono sempre pericolosi".