"Vogliamo scoprire chi ha provocato le ustioni al nostro ragazzo". I familiari del tredicenne che il 25 giugno scorso è stato colpito con l’acido mentre giocava assieme ad alcuni amici nella piazza della chiesa di Cerreta Sant’Antonio, vogliono vederci chiaro. E hanno incaricato l’avvocato Gabriele Dalle Luche di portare avanti tutte le pratiche necessarie per risalire all’identità di quella ’mano ignota’, oggetto di denuncia per lesioni personali. Attualmente infatti è ancora sconosciuta l’identità dell’autore di un gesto tanto grave quanto inspiegabile, a seguito del quale il ragazzo non solo è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso ma si è sottoposto ad una terapia seguito dal reparto di dermatologia e, comunque, porta ancora chiari sulla schiena quei segni che, purtroppo, non se ne andranno più. "La famiglia – chiarisce l’avvocato Dalle Luche – vuole andare fino in fondo in una vicenda che poteva avere conseguenze ben peggiori. Mi ha incaricato di verificare lo stato degli atti in procura e presso i carabinieri, ai quali fu formalizzata la denuncia. Attendiamo infatti che le autorità diano risposta concreta, e non abbiamo dubbi che così sarà: è un episodio da non sottovalutare. Infatti il ragazzo già ha un danno permanente sul dorso, oltre a patire ancora oggi un forte stato di choc; e non voglio pensare cosa sarebbe successo se quel liquido corrosivo gli fosse finito in un occhio".
Un ’giallo’ davvero tutto da chiarire. Sono le 10,30 del 25 giugno quando il ragazzo, assieme a due amici, si trova a giocare a pallacanestro nella piazza dela chiesa. Improvvisamente ha sentito del bruciore sulla pelle dietro alle spalle: al momento ha pensato di essere stato punto da un insetto ma la pelle ha iniziato ad irritarsi sempre di più con un dolore persistente che aumentava. Appena il giovane ha raccontato il fatto alla mamma, sono stati allertati i carabinieri di Seravezza che si sono precipitati in piazza e hanno accertato che era stato colpito da un liquido di colore scuro, parte del quale era finito contro la facciata della chiesa dove i ragazzi stavano giocando. Da lì il referto del pronto soccorso dove sono state rilevate "due bruciature sulla scapola posteriore sinistra ed al centro del dorso". Ferite che resteranno. Così come la paura di essere stato preso di mira – senza motivo – da un ignoto che ha compiuto un gesto folle.
Francesca Navari