REDAZIONE VIAREGGIO

"Qui c’è troppa leggerezza sulle mascherine"

Villeggiante bresciana allarmata dalle persone che incontra senza alcuna protezione: "Da noi chi sgarra viene redarguito dai passanti".

C’è chi porta sempre la mascherina, anche di giorno all’aria aperta senza altre persone vicine. E chi invece solo nei luoghi chiusi o dove ci sono assembramenti. Ma poi esiste anche il tipo "smart", che usa la protezione solo come un braccialetto al polso, e non copre naso e bocca per nessuna ragione. Non sono infatti univoci i comportamenti delle persone sul portare le mascherine. Così come le opinioni sull’orario obbligatorio, che al di là del balletto delle ordinanze è H24 incessantemente, all’aperto se non c’è distanziamento e al chiuso dei luoghi pubblici sempre e comunque. Sperare di evitare un nuovo lockdown, così, sembra un’illusione.

“Porto sempre la mascherina – dice Gaia Fabozzi – eccetto all’aperto. Al mare cerco di andare il più possibile alla spiaggia libera così da essere distanziata. Nei luoghi chiusi la metto sempre, e cerco anche di mantenere le distanze. Però l’orario obbligatorio non ha senso. O si mette sempre, o non serve“. “Ce l’ho sempre con me – ribadisce Elenoire Ierardi – ma all’aperto non la tengo sempre. La fascia d’orario è senza senso. Quello che mi preoccupa di più è l’andamento dei contagi: non vorrei tornare alle chiusure. Si dovrebbero cercare tutte le soluzioni possibili per evitare un altro lockdown”. “E’ obbligatorio portare la mascherina – sentenzia Giuditta Gelsomini – mi sembra il minimo che si possa fare. Per quanto mi riguarda la porto sempre, anche all’aria aperta se ci sono assembramenti. Dà un po’ noia però è giusto portarla. Mi domando infatti perché due mesi fa abbiano riaperto le discoteche. Non nego che l’aumento dei contagi mi preoccupa, questa situazione non mi fa star tranquilla”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Morini: “La mascherina andrebbe portata sempre. Anche se per chi come me porta gli occhiali è un po’ un fastidiosa, è davvero l’unico mezzo che abbiamo per cercare di contenere il virus in attesa del vaccino. Ora siamo ad aspettare che accadrà ai contagi tra due o tre settimane, speriamo che la situazione rimanga sotto controllo”. C’è il segnale che dopo l’apparente bomba libera tutti a luglio e agosto, sia tornata la paura del Covid. “Io vengo da una zona rossa – sottolinea Melissa Noventa – e sono più che abituata alle mascherine. A Brescia abbiamo iniziato a portarle già a febbraio, qui invece noto che c’è più leggerezza. A casa nostra vieni subito ripreso se non la indossi correttamente. Personalmente la porto anche all’aperto, anche se c’è distanziamento. Venendo da una delle zone più colpite, non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione di qualche mese fa. Per questo l’andamento dei contagi un po’ mi preoccupa, speriamo davvero di non tornare al lockdown”. “Questo virus – aggiunge Daniela Pasolini – non è da prendere alla leggera. Conosco tante persone che si sono ammalate, e alcune anche morte. Non vorrei ricominciare tutto dall’inizio. Ormai mi sono abituata alla mascherina, lavoro in un ristorante e sono obbligata a tenerla sempre. È una precauzione, ed è bene usarla: anche se si è all’aria aperta”.

“Sono d’accordo sull’obbligo di mettere la mascherina dalle 18 in poi – sottolinea Sara Bianchi – non ci vedo nulla di male. A cose normali, di giorno, se sono all’aria aperta cerco di stare il più lontano possibile dalle altre persone. La mascherina è una noia soprattutto per chi ha gli occhiali, però... Questi nuovi contagi erano prevedibili, sembrava che la gente si fosse dimenticata il virus”. “La protezione va portata anche la sera quando ci sono i maggiori assembramenti – conclude Alice Rossi – Facciamo che non torni il lockdown, non è stata un’esperienza piacevole”. Già, ma c’è chi crede che dalle 6 alle 18 il Covid dorma.

Alice Gugliantini