REDAZIONE VIAREGGIO

Quando Renato tentò di rilanciare la Bussoladomani che amava

Nel 1990, dopo che dieci anni prima era stato uno dei grandi protagonisti sotto quel tendone, ne diventò direttore artistico con la formula Stellarium, facendo una lunga serie di concerti sold out

Proprio in questi giorni erano in atto i preparativi per appuntamenti che fecero di Bussoladomani una ribalta della musica. Nel 1981, e nove anni dopo, il comune denominatore aveva un nome e un cognome: Renato Zero. Ma per capire cosa fosse la Versilia di quel tempo basti dire che sia che nella prima che nella seconda occasione il tendone nato dal genio creativo di Sergio Bernardini ospitò l’equivalente dei due tour nazionali di Renato. Tutte le date in un’unica location in quello che fu tra l’altro il primo studio televisivo esterno alla Rai. Il 1° luglio 1981 partiva Estate a Zerolandia, quindici serate fino a fine settembre, uno show a settimana. Erano i tempi in cui le performance non erano ridotte al minimo e star come Mina erano capaci di 24 sold out alla Bussola.

E quello che stupiva è che praticamente tutti gli appuntamenti, come detto, i biglietti erano polverizzati. Altri momenti, altre disponibilità economiche, altra voglia di divertirsi ma anche altro spessore degli artisti. E Renato con il suo show valeva davvero i soldi del biglietto con i fans che uscivano soddisfatti e pronti a bissare la loro presenza.

Zero appariva in scena, come di consueto, costumi sfavillanti e presentò in anteprima cinque brani di quello che sarà il suo nuovo lavoro discografico: Figlia della topa, Ed io ti seguirò, Ecco noi, Sterili e Il jolly. I sorcini arrivano da tutta Italia per quell’estate che per loro significa solo Versilia. In prevendita i biglietti sono letteralmente divorati e alla fine si conteranno ben 117 mila paganti. Numeri incredibili. La formula verrà ripetuta il Natale successivo ma a Roma con Natale a Zerolandia, e anche questo fu un successone. Facciamo un salto in avanti di nove anni. Estate 1990: Bussoladomani che nel frattempo è passata di mano e incamminato la breve e triste strada del declino versa una crisi che pare irreversibile. Renato è affezionato al tendone come alla mitica Bussola dove Sergio Bernardini lo ha consacrato da giovanissimo. Vuole rilanciare Bussoladomani e diventa direttore artistico del progetto Stellarium ideato con un suo vecchio mentore, l’ex direttore Rca Ennio Melis. Il cantautore romano ha in mente di esibirsi una volta alla settimana in esclusiva nazionale e di creare uno spazio per giovani amanti dello spettacolo e realizzare un cartellone dove potranno trovare spazio artisti di ogni genere. L’idea è forse troppo avanti per il periodo e l’adesione dei vari artisti è al di sotto delle aspettative. Ma i concerti di Renato sono un successo in una piazza che lo ama alla follìa. Una quindicina di quasi tutti esauriti anche se il 30 agosto Renato annuncia il disimpegno da direttore artistico e l’esperienza Stellarium si conclude. Di lì a poco anche Bussoladomani chiuderà e finirà un epoca. Ora si parla di un un rilancio dell’area ma i tempi magici del tendone paiono davvero lontani.

Enrico Salvadori