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Quando il destino s’incrocia nel male

Quando il destino s’incrocia nel male

In Versilia, la data del 19 giugno 1996 è scolpita nella memoria collettiva: dolore, lacrime e morte, il martirio di Cardoso, territorio sventrato, Comuni in ginocchio, la gente in ambasce ma non rassegnata. La voglia di reagire si materializzò subito dopo le prime ore di comprensibile sgomento. La cronaca di quel giorno maledetto però ha consegnato alla storia un’altra vicenda dolorosa, la morte di un giovane operaio per un infortunio sul lavoro, che nelle dinamiche di un quotidiano o di un tg finì per essere ‘inghiottita’ e posta inevitabilmente in secondo piano, dalla tragedia (13 vittime solo in Versilia) che si era materializzata a Cardoso e dintorni. Si chiamava Alessandro Moriconi, aveva 32 anni ed abitava a Casoli: viveva con i genitori Giuseppina e Danilo. Era un operaio di un’azienda che impegnata nei controlli di un tratto di una condotta del metano nella zona di Vaiana, all’incrocio fra due strade che portano ancora un nome che evoca solo dolore, il dolore delle stragi della Seconda guerra mondiale: via Martiri della Sassaia e via Martiri di Sant’Anna. Alessandro, dipendente di un’azienda di Torre del Lago, era uscito di casa all’alba per presentarsi in perfetto orario al lavoro: era un tipo preciso, con il sorriso stampato sul volto. Alle 9.30 il dramma: il giovane, impegnato in una manovra di scavo, morì fulminato, dopo essere stato colpito da uno speciale pezzo di metallo, lungo 60 centimetri, legato alla benna dell’escavatore, che all’improvviso, si era staccato. La morte fu istantanea e a nulla valsero i tentativi di rianimarlo. La tragedia venne “scoperta” dai cronisti che stavano raggiungendo il comune di Stazzema, dove di prima mattina – il peggio però doveva ancora a venire: i rintocchi del dolore iniziarono 13.30 – erano state già segnalate le prime criticità a cominciare da uno scuolabus rimasto coinvolto in una frana, le prime notizie erano frammentarie e contraddittorie. lungo la strada che porta a Pomezzana. L’evolversi drammatico e angoscioso della giornata finì per abbassare i riflettori sul mortale incidente sul lavoro e ovviamente aumentare l’attenzione sul dramma di Cardoso e dintorni ma il dolore dei genitori di Alessandro non era inferiore a quello dei parenti delle vittime.