Pugno allo stomaco. Il bagno Balena in totale abbandono fra rischi e sporcizia

Pedalò e patini galleggiano nell’acqua putrida delle piscine. Gli ingressi dei sotterranei trasformati in discariche a cielo aperto.

Pugno allo stomaco. Il bagno Balena in totale abbandono fra rischi e sporcizia

Pugno allo stomaco. Il bagno Balena in totale abbandono fra rischi e sporcizia

Al Balena ci vanno i signori... cantava Egisto Malfatti. Oggi invece non ci va proprio nessuno. Le cartoline con belle donne elegantemente vestite che si affacciano in spiaggia coprendosi dai raggi del sole con un cappellino o un ombrello sono certamente un ricordo lontano e ingiallito dal tempo. Ma la realtà di adesso è sconfortante. Il bagno, a metà maggio è impresentabile. E difficilmente lo sarà per il 15 giugno, inizio ufficiale della stagione. Ma già ora che gli altri stabilimenti hanno iniziato ad allestire la spiaggia, l’arenile e la terrazza del bagno Balena sono una pubblicità negativa per tutta la costa. Un pugno allo stomaco nel cuore della Passeggiata liberty. Dove già il monumentale ingresso (ma questa è un’altra storia e un altro concessionario) si affaccia, logoro e fatiscente, sul salotto buono.

Facendo due passi sulla spiaggia, oppure sulla via Barellai, la sensazione che avverti è di una struttura (quella dello stabilimento balneare Balena) in completo abbandono da quando è finita l’ultima stagione estiva. Le fotografie sono impietose. La terrazza, dove un tempo si consumavano drink e aperitivi aspettando il tramonto, è in disfacimento. Tre patini (fra cui un pedalò) sono mezzi affondati all’interno di quella che era una piscina olimpica destinata a stabilire record del triathlon. Dentro vi ristagna acqua putrida dello scorso anno mescolata all’acqua piovana dell’inverno. Che nessuno, evidentemente, ha cambiato e pulito. I giochi, gli scivoli e le attrezzature per i bambini sono danneggiati. Inaccettabile anche lo scenario per chi arriva al bagno dalla Passeggiata. La vegetazione, non curata, è cresciuta a dismisura. I sotterranei da cui prima si accedeva alla palestra che è stata una delle più glamour della città sono diventati discariche a cielo aperto. Le reti di recinzione sono mezze rotte e all’interno della struttura ci vanno a bivaccare gli extracomunitari e i disperati.

La spiaggia non è da meno. E’ stata ripulita delle scorie invernali dall’associazione balneari. Ma domenica scorsa quel tratto è rimasto spiaggia libera. Con situazioni che hanno creato disagi e preoccupazioni per i clienti dei bagni limitrofi, il Colombo Guido da una parte, il Felice dall’altra. Con i bagnini chiamati spesso a intervenire. E cosa accadrà quando questi ultimi dovranno vigilare il mare mosso? Domenica scorsa tanti bambini e ragazzi sono entrati dentro la terrazza del Balena abbandonata. Nessuno vigila. Che succederà se qualcuno si fa male o cade in piscina? Una situazione di oggettiva pericolosità che è stata segnata già alla Capitaneria di Porto, al Comune, ai vigili urbani ognuno in base alle proprie responsabilità. L’obbligo della vigilanza scatta dal 15 giugno e pertanto fino a quella data le istituzioni non possono fare nulla. Ma certo è che il caso Balena comincia a preoccupare anche ai piani alti del Palazzo comunale che vorrebbe vedere una spiaggia ordinata, pulita e attrezzata dalla Marina di Levante fino alla Fossa dell’Abate.

Esiste poi anche un problema di ordine pubblico. Tanti sbandati oppure gruppi di giovani e giovanissimi che prima si ritrovavano nella zona del molo (il cui tratto di spiaggia libera è stato dato in concessione al bagno Flora) si sono trasferiti qui al bagno Balena. Che è diventato il loro nuovo Eldorado. Una situazione, insomma che rischia di finire fuori controllo e che porta a conseguenze gravi per i bagni confinanti. Che hanno già ricevuto delle disdette da parte di clienti affezionati che non se la sentono di spendere soldi dove a pochi metri di distanza stazionano persone poco raccomandabili con rischio di furti e aggressioni. La speranza è che l’imprenditore di Milano che ha rilevato il bagno Balena si attrezzi per sistemare la struttura almeno per il 15 giugno. Pur sapendo che, per chi lavora a fianco, sarà dura, molto dura, sopportare il degrado fino a quella data.

Paolo Di Grazia