
Il presidente uscente Ceragioli non si ripresenta: candidature fino a giovedì. Papabile alla guida Antonio Giorgi che già era sceso in campo nel 2018.
Le elezioni del direttivo 2024/27 della Pro Loco di Querceta si preannunciano infiammate. Col presidente uscente Gianluca Ceragioli che non si ricandida (dopo due mandati con dimissioni in blocco da gestire, la recente contestata vittoria del Ponte al Palio e profili fake sui social che hanno invelenito gli animi) e ben 17 consiglieri su 21 che – con un documento congiunto – hanno deciso di manifestare malumore per "il dilagare di zizzania" e un ritorno di "persone anziane". Oltre a contestare le nuove modalità di voto. Nell’ultima assemblea è stato deciso che i seggi saranno aperti sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 alla Croce Bianca Querceta; domenica dalle 10 alle 13 alla Croce Rossa e lunedì 25 dalle 15 alle 19 alla sede della Contrada il Pozzo. Le candidature sono aperte fino a giovedi prossimo e ormai è data per sicura la corsa a presidente di Antonio Giorgi che già era sceso in campo nel 2018. Tra l’altro ci sarà una novità: non sarà più possibile inserire candidati negli spazi in bianco della scheda, ma il listino sarà bloccato. Altro motivo che ha causato la diaspora di ben 17 consiglieri.
"Gli ultimi anni – scrivono i consiglieri uscenti – hanno visto una serie di problematiche per le quali obbligatoriamente dovevano essere trovate delle soluzioni o dei provvedimenti. Gli esiti finali di tutto questo non sono stati quelli sperati. Tutto si è trasformato in una sorta di “caccia alle streghe” con comportamenti come il “fomentare le folle”, “ordire golpe dall’interno” e quant’altro: assicuriamo che ognuno di noi ha fatto del suo meglio per garantire la continuità delle manifestazioni e delle tradizioni del mondo del Palio. Ci consola sapere che più di ogni altra cosa, dopo gli scenari che si sono palesati, i giovani delle Contrade sono ancora in grado di mantenere un clima sereno, non come hanno fatto gli adulti. Chissà ora che fine faranno tutti quei personaggi che hanno sparso zizzania in questi anni. Chissà se davvero ci sarà tutto quel cambiamento. A vedere dalle prime battute non sembrerebbe. Siamo tornati a proporre alla guida e alla gestione persone anziane non in grado di comprendere i cambiamenti del tempo né tantomeno i giovani. Ci dicono che per votare non ci sarà più possibilità di aggiungere candidati non in lista. Una scelta dettata dalla paura? Per poter lavorare bene in questo campo obbligatoriamente servono persone con esperienza, ma anche freschezza per dialogare con i ragazzi. I tempi scorrono talmente veloci da rendere i gap generazionali sempre più corti. Presto voteremo per questo cambiamento. Siamo sicuri che lo sia?".
Francesca Navari