Pietrasanta ha sceltoGiovannetti fa il bis L’alleanza Pd-5 Stelle evapora nelle urne

Il sindaco uscente centra la conferma con il 56% dei consensi. Lo sfidante Borzonasca si deve accontentare del 44 per cento. E FdI dopo la corsa in solitaria di Simoni resta alla finestra.

Pietrasanta ha sceltoGiovannetti fa il bis  L’alleanza Pd-5 Stelle  evapora nelle urne

Pietrasanta ha sceltoGiovannetti fa il bis L’alleanza Pd-5 Stelle evapora nelle urne

Milleduecento voti di scarto al primo turno, milleduecento e poco più al ballottaggio. Come il celebre postino, anche ad Alberto Giovannetti piace suonare due volte e ieri pomeriggio lo ha fatto a suon di numeri confermando sia il rendimento di due settimane fa sia, soprattutto, la vittoria finale. E dimostrando, come era emerso in modo chiaro al primo turno, di saper e poter vincere nonostante la decisione fratricida di Fratelli d’Italia di andare per conto proprio appoggiando il candidato Massimiliano Simoni. E così Giovannetti sarà di nuovo il sindaco di Pietrasanta per altri cinque anni grazie al netto trionfo sul candidato del centrosinistra Lorenzo Borzonasca, capogruppo uscente di Insieme per Pietrasanta, al quale non è bastata la titanica impresa di mettere insieme tutte le forze del centrosinistra, incluso il Movimento 5 Stelle. I dati ricalcano infatti quelli del 14-15 maggio, con Giovannetti che ha trionfato senza soffrire più di tanto incassando 5.809 preferenze (55.94%) a fronte dei 4.575 voti ottenuti da Borzonasca (44.06%), con un divario come detto di 1.200 voti che non ha lasciato scampo ai sogni di remuntada del giovane architetto di Marina.

Va anche detto che i ripetuti e accorati appelli al voto lanciati in queste ultime due settimane da entrambi gli sfidanti non hanno raggiunto l’obiettivo sperato, ossia invogliare i pietrasantini ad andare ai seggi. Basta fare un rapido confronto con il ballottaggio del 2018, quando Giovannetti diventò per la prima volta sindaco sconfiggendo l’avversario del centrosinistra nonché ex sindaco di Seravezza Ettore Neri. Mentre un lustro fa andarono alle urne oltre 12mila pietrasantini, pari al 57.18% degli aventi diritto, tra domenica e ieri la cifra è scesa ancora fermandosi a 10.671 unità, pari al 51,24%, con 222 schede nulle e 65 bianche. Segno che la disaffezione italica – non solo pietrasantina – verso la politica si sta cristallizzando diventando appannaggio di appena la metà di coloro che potenzialmente hanno la facoltà di esprimere il proprio voto ed eleggere i futuri amministratori.

In ogni modo, al di là del serbatoio di voti ottenuti da Giovannetti al primo turno, che il quadro fosse stato favorevole al rieletto sindaco lo si era facilmente intuito appena mezz’ora dopo la fine delle votazioni. Lo spoglio dei voti è iniziato come sempre un po’ in sordina, ma verso le 15.35 l’indicazione dei pietrasantini è arrivata chiara e netta. Dopo le prime dieci sezioni scrutinate (su 27), Giovannetti era già avanti in sette sezioni. Il tempo di scrutinare altre tre sezioni e ogni dubbio si è dissolto come neve al sole, con Giovannetti che per un breve periodo ha superato anche il 57% delle preferenze. È stato a quel punto che il primo cittadino ha lasciato il comitato elettorale sull’Aurelia per andare a raccogliere gli applausi del suo “popolo“ nel municipio di piazza Matteotti. Il secondo applauso, in termini temporali, lo ha incassato alle 15.55 quando Borzonasca, insieme alle forze che lo hanno appoggiato, ha lasciato il comitato elettorale vicino al “Guerriero“ di Botero e si è diretto in municipio per rendere merito sportivamente a Giovannetti e dargli la mano tra i mille flash dei fotografi.

Pensare che le scene di ieri pomeriggio, sempre dati alla mano, non sarebbero mai avvenute se il centrodestra, come detto, si fosse presentato unito al primo turno. E il discorso non vale solo per Pietrasanta ma anche per altre piazze tra cui la vicina Massa, dove il sindaco uscente è stato riconfermato nonostante la spaccatura con Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni probabilmente aveva scambiato la cosiddetta “onda lunga“ per un teorema universale che accomuna le elezioni politiche e quelle amministrative. Peccando di presunzione, come dimostra l’11% rimediato al primo turno da chi pensava come minimo di andare al ballottaggio. Invece siamo a Pietrasanta e non a Roma, e al ballottaggio c’è andato il sindaco uscente e subito rieletto dai propri concittadini per un altro lustro.

d.m.