DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Piano arenili, affidato l’incarico: "Fateci chiudere le verande"

Appello dei balneari per rendere bar e ristoranti operativi tutto l’anno. L’attuale strumento risale a 20 anni fa

Piano arenili, affidato l’incarico: "Fateci chiudere le verande"

Piano arenili, affidato l’incarico: "Fateci chiudere le verande"

Ad oltre vent’anni dall’ultima approvazione il Piano degli arenili (Pua) è pronto a rifarsi il lifting, tappa necessaria per stare al passo coi tempi. E già fioccano le richieste dei balneari, in primis la possibilità di chiudere le verande degli stabilimenti per consentire al servizio bar e ristorante di essere operativo tutto l’anno, fino alla possibilità di ampliare le case di guardianaggio per i numerosi concessionari che vivono stabilmente sul mare. La novità è di questi giorni con l’affidamento, da parte del Comune, dell’incarico per la realizzazione degli elaborati geologici finalizzati alla redazione del nuovo Pua.

La scelta è ricaduta sul geologo massese Francesco Ceccarelli – professionista che ultimamente ha curato il Piano degli arenili anche a Viareggio – al quale andrà un compenso di poco più di 10mila euro. I tempi di consegna variano da un mese a un mese e mezzo, ma nel frattempo il Consorzio mare Versilia può di nuovo tirar fuori dal cassetto richieste ritenute sempre valide. "Già nel 2016, in vista delle elezioni amministrative del 2018 – ricorda il presidente Francesco Verona – il futuro sindaco Giovannetti si era presentato per parlare del Pua. In quell’occasione abbiamo presentato una serie di osservazioni sulle nostre strutture, sapendo all’epoca che le concessioni sarebbero state prorogate al 2033. Ma non hanno avuto alcun esito". La più importante, come detto, riguarda le verande: "Una delle nostre priorità è l’allungamento della stagione balnerae, viste le continue richieste dei clienti. Significa poter chiudere le verande di bar e ristoranti in modo che se ad aprile, ad esempio, è pieno di turisti ma tira vento possiamo ospitarli senza problemi. Da tempo si parla di rimanere aperti tutto l’anno, ma ci vogliono le strutture che permettano di farlo. Ad aver le chiusure sono in pochissimi, altri in alternativa hanno le tele ascendenti ma col riscaldamento è un problema perché ci vuole anche un collegamento tra ristorante e servizi igienici".

L’altra esigenza caldeggiata dalla categoria è il raddoppio delle case di guardianaggio, operazione che ha subìto uno ’stop’ con l’ultimo Piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione. "Il piano ha stravolto tutto – conclude Verona – e non potremo più realizzare certe opere tra cui la sopraelevazione delle casa di guardianaggio. Quelli che ci vivono anche in inverno hanno bisogno di più metratura abitabile, attualmente pari a 70 metri quadri al piano terra. Con il nuovo incarico al geologo potremo esaminare bene anche questo aspetto".