DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

"Pestato dal branco senza motivo". Parla il giovane aggredito a Marina

Il 22enne fiorentino ha una prognosi di 15 giorni. "Erano in cinque, sono anche svenuto. È pura follia"

Un’ambulanza di notte a Marina dopo una rissa all’esterno di una discoteca

Un’ambulanza di notte a Marina dopo una rissa all’esterno di una discoteca

"Una serata tranquilla poteva trasformarsi in tragedia senza motivo, mi auguro che le forze dell’ordine prendano quei delinquenti". All’altro capo del telefono c’è Gabriele, il 22enne fiorentino aggredito sabato scorso a di Marina dopo una serata in discoteca. Dal suo racconto emergono nuovi, e più gravi, elementi: a picchiarlo sono stati cinque giovani e le ferite non hanno riguardato solo l’occhio sinistro.

Come stai Gabriele?

"A casa perché non mi posso muovere. Ho una prognosi di 15 giorni, mi fa ancora male l’occhio e dovrò fare altre visite".

Sono state così pesanti le conseguenze del pestaggio?

"Ho lividi su braccia, petto e schiena, e a causa dei pugni in faccia ho un taglio al sopracciglio e uno vicino all’occhio: mi hanno messo sei punti".

Perché eri in Versilia?

"Sono venuto dalla mia casa di Marina di Massa ed era l’ultimo giorno: all’indomani sarei tornato a Firenze. Ero in discoteca con due amiche e amici emiliani per un compleanno".

Puoi raccontarci la dinamica?

"Sono uscito prima dei miei amici e sono entrato in macchina, parcheggiata davanti al locale, sul lato monti del lungomare. A un certo punto sento che qualcuno scuote la macchina. Mi affaccio e vedo un giovane visibilmente alterato. Gli ho chiesto gentilmente di spostarsi, anche perché le chiavi attaccate alla sua cintura stavano graffiando l’auto. Mi ha risposto ’Tu chi sei?’, con accento dell’est, al che sono sceso dicendogli che era la mia macchina. Ha cominciato a urlare".

Poi cos’è successo?

"Quando gli ho detto che avrei chiamato i buttafuori mi ha spinto tirandomi un pugno all’orecchio sinistro, che mi fa ancora male. Per difendermi l’ho spinto anch’io e un secondo dopo sono arrivati altri 5 ragazzi, suoi connazionali. Ero tra la fiancata e la porta aperta, ricordo solo le botte che ho preso: sono cascato in terra".

È intervenuto qualcuno?

"Vedevo tante facce ma non capivo niente. Ho sentito tanto dolore al petto perché ho una costola incrinata, e alla schiena. Un’infermiera in vacanza mi ha tranquillizzato, ma respiravo male, avevo la camicia bianca piena di sangue e sono svenuto. Poi è arrivata l’ambulanza e mi hanno portato in ospedale per tac, radiografie e i punti".

Hai sporto denuncia?

"Sì, ai carabinieri di Firenze contro ignoti. Poteva finire molto peggio: mi ritrovo pieno di lividi e con sei punti all’occhio a causa di un’aggressione feroce di gente senza scrupoli che si diverte facendo del male al primo che capita".