Sono passati quasi otto anni dal primo allarme pubblicato dal nostro giornale relativo alla presenza di pescatori di frodo stranieri (principalmente rumeni e cinesi) sulle acque del lago di Massaciuccoli. Era il 2017 e gli amanti del lago, assieme ai pescatori sportivi, lamentavano le condizioni di degrado causate dagli accampamenti degli abusivi, tra rifiuti abbandonati, immondizia e resti di bivacchi.
Otto anni dopo, alle porte del 2025, la situazione non è cambiata. Anzi, forse è addirittura peggiorata. Fino a qualche anno fa, ad esempio, i pescatori di frodo se ne stavano a riva, cercando di tenersi al riparo dagli sguardi indiscreti grazie alla vegetazione delle sponde. Oggi, invece, viaggiano in barchino o in gommone: si ancorano in mezzo al Lago, armati di canna da pesca – anche tre o quattro a persona – e danno fondo alle risorse ittiche del Massaciuccoli, che a rigor di legge sarebbero interdette.
Le segnalazioni arrivano con cadenza quasi quotidiana: nelle ultime due settimane, gruppi e gruppetti di pescatori di frodo sono stati ’pizzicati’ dai frequentatori del padule almeno sei volte: per lo più cinesi, ’sgamati’ sulla Burlamacca, e poi in via Pietra a Padule il giorno successivo, e ancora in gommone o in barchino nella zona della Piaggetta nelle giornate seguenti. Non li ferma neanche la pioggia, e le segnalazioni, chiaramente, fanno statistica solo quando i bracconieri vengono effettivamente visti. Pescano trote a più non posso, poi le caricano sui furgoni e le portano via, in direzione di chissà dove. Giorno dopo giorno, mentre il Lago continua ad agonizzare.