Nautica, il tribunale decreta il fallimento della Perini Navi

Il cantiere era leader nella costruzione dei superyachts

Una delle molte manifestazioni dei lavoratori della Perini Navi

Una delle molte manifestazioni dei lavoratori della Perini Navi

Viareggio (Lucca), 29 gennaio 2021 - Perini Navi, colosso viareggino della nautica da diporto, è stato dichiarato fallito. La decisione del giudice fallimentare del Tribunale di Lucca è arrivata oggi a quattro giorni di distanza dall’udienza in cui i vertici aziendali avevano preparato un piano di ristrutturazione del debito. Piano che coinvolgeva il fondo di investimenti Blue Sky, ma che evidentemente non ha convinto il giudice. Quest’ultimo ha decretato il fallimento e contemporaneamente disposto l’esercizio provvisorio affidato al curatore fallimentare Franco Della santa di Lucca. La prissoma data certa è il 22 giugno quando sarà fatta in tribunale la verifica dello stato passivo dell’azienda. Ma ci vorrano altri mesi prima di definire l’attivo e procedere alla vendita degli stabilimenti di Viareggio, la Spezia e Turchia. Nel frattempo i circa 100 dipendenti attualmente rimasti saranno collocati in parte in Cassa integrazione e in parte, forse, potranno continuare a lavorare per iltimare le ultime commesse del cantiere navale. «Si tratta di una conclusione drammatica, anche se non inaspettata, e riteniamo – hanno detto Massimo Braccini e Mauro Rossi della Fiom Cgil – che vi siano precise e gravi responsabilità aziendali, sia della proprietà che di chi ha diretto l’azienda. Hanno distrutto un’impresa e un marchio che ha fatto la storia della nautica e di Viareggio a livello mondiale. L’azienda sono mesi che raccontava di avere un piano di salvataggio, ma anche a seguito dell’entrata del fondo di investimenti non ci hanno mai convinto sulla possibilità di poter riprendere i lavori. La grave esposizione debitoria, circa 100 milioni, era evidente che presentasse un quadro irrecuperabile. Tutte le garanzie date si sono rivelate false e così centinaia di lavoratori tra dipendenti ed indotto adesso si trovano in una situazione di grande incertezza. Riteniamo importante che il Tribunale abbia disposto l’esercizio provvisorio dell’impresa per garantire almeno una minima continuità dell’attività, ma nello stesso tempo vanno messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli i previsti ammortizzatori sociali. A tal proposito è già stato richiesto un incontro con il curatore fallimentare».